“Il nostro sistema fiscale deve essere ripensato come uno strumento di rilancio del sistema economico nazionale, attraverso una semplificazione e una razionalizzazione del prelievo che premi assunzioni, innovazione e investimenti. Solo attraverso la creazione di lavoro e l’aumento della produttività e competitività delle imprese si potranno creare i presupposti per la riduzione della pressione fiscale e per l’attrattività del nostro sistema economico anche nei confronti degli investitori esteri. La delega fiscale approvata dal governo è da questo punto di vista un ottimo punto di partenza, un progetto ambizioso che punta finalmente ad una semplificazione e a una riorganizzazione organica del nostro sistema tributario. Ed è anche una straordinaria occasione per mettere il nostro Paese al passo con le economie più evolute, colmando il gap di competitività fiscale che ci penalizza a livello internazionale”. È quanto affermato dal Presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Elbano de Nuccio, agli Stati generali della professione in corso di svolgimento a Roma.
Il numero uno della categoria professionale ha sottolineato come i commercialisti abbiano avuto in questi mesi “una intensa e costruttiva interlocuzione con l’esecutivo” e che tutte le proposte avanzate dalla categoria “sono state riprese nella delega”.
“Vedremo quale sarà l’assetto finale che si vorrà dare alla curva delle aliquote Irpef – ha proseguito -, ma per noi una reale semplificazione del sistema non passa tanto o solo attraverso il numero delle aliquote, ma soprattutto per lo sfoltimento normativo e per la semplificazione delle regole di determinazione della base imponibile”. Tra gli obiettivi principali da perseguire per la categoria c’è quello di “una maggiore equità orizzontale dell’Irpef che sia in grado di assicurare parità di tassazione a parità di reddito”.
Per quanto concerne l’imposta sul reddito delle società, di “estrema rilevanza”, per de Nuccio, “è la prevista riduzione dell’aliquota in caso di impiego degli utili in investimenti e nuove assunzioni entro i due anni successivi. La misura ha l’evidente scopo di favorire la crescita economica e l’incremento della base occupazionale, con un importante elemento di novità rispetto al passato dovuto al fatto che la riduzione dell’aliquota precede l’effettuazione degli investimenti, anziché seguire gli stessi. Un segnale decisivo per favorire la competitività delle imprese e aumentare l’attrattività del nostro sistema-Paese per gli investitori, anche esteri”. Altrettanto rilevanti sono “le previsioni volte a ridurre il doppio binario civilistico-fiscale e a razionalizzare i procedimenti di accertamento e il sistema sanzionatorio, nel rispetto di principi della certezza del diritto e dell’affidamento dei contribuenti”.
Tra le misure presenti nella delega giudicate dai commercialisti “prioritarie” ci sono poi il passaggio dall’Irap a una più semplice e funzionale addizionale dell’IRES, la tanto attesa codificazione del principio di neutralità fiscale delle operazioni di riorganizzazione degli studi associati in società tra professionisti e la revisione e razionalizzazione delle tax expenditures, salvaguardando quelle che rappresentano un fondamentale ristoro di spese essenziali (come ad esempio le spese sanitarie, gli interessi su mutui per l’acquisto dell’abitazione principale) o uno strumento di politica economica per incentivare alcuni comparti con beneficio complessivo per la collettività (come le erogazioni a enti del terzo settore, le spese per la riqualificazione edilizia ed energetica degli edifici). Importanti anche l’estensione della flat tax ai partecipanti in società di persone, associazioni professionali e imprese familiari, al fine di scongiurare la disgregazione delle attività svolte in forma collettiva al solo fine di poter accedere al regime sostitutivo, l’eliminazione dei tributi di modesta entità e scarso gettito, a partire dall’imposta di bollo sulle fatture e la tassa annuale sulle concessioni governative per la vidimazione di libri e registri contabili, un più equilibrato rapporto fisco-contribuenti nelle fasi di controllo e accertamento, attraverso la valorizzazione dei principi dello Statuto dei diritti del contribuente.
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