È stato pubblicato il documento di ricerca dal titolo “Il rendiconto per cassa degli enti del terzo settore” (
allegato), a cura della Commissione di studio C.N.D.C.E.C. “ETS Enti del Terzo Settore”.
L’elaborato è così ripartito:
- Parte A – Elementi introduttivi: 1. Riferimenti normativi; 2. Classificazione delle entrate/uscite; 3. Corretto inserimento del saldo iniziale delle consistenze liquide nella sezione “Cassa e Banca”;
- Parte B – Informazioni obbligatorie: 4. Secondarietà e strumentalità delle attività diverse di cui all’articolo 6 del Codice del Terzo settore; 5. Rendicontazione delle Raccolte fondi occasionali;
- Parte C – Informazioni facoltative: 6. Collocazione all’interno del Rendiconto per Cassa dei costi e proventi figurativi;
- Esempio Pratico.
Il D.lgs. n. 117 del 3 luglio 2017 prevede che «il bilancio degli enti del Terzo settore con ricavi, rendite, proventi o entrate comunque denominate inferiori a 220mila euro può essere redatto nella forma del rendiconto per cassa».
A differenza del rendiconto gestionale, che rileva oneri e proventi della gestione economica di periodo, il rendiconto per cassa evidenzia l’andamento dei flussi monetari dell’esercizio. La diversità sostanziale tra i due prospetti risiede nella circostanza che il sistema di rilevazione, nel primo caso, è basato sulla competenza economica, mentre nel secondo rilevano le sole movimentazioni monetarie (entrate ed uscite).
Il rendiconto per cassa, quindi, evidenzia tutti i movimenti monetari avvenuti nel corso dell’esercizio, identificando la modalità con cui le disponibilità liquide sono state generate o assorbite nel corso del periodo amministrativo.
Il documento di ricerca in questione analizza, in linea con gli schemi del decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali del marzo 2020, le specificità legate a questo tipo di rendicontazione, proponendo diverse esemplificazioni tratte anche dall’esperienza operativa di questi primi esercizi di applicazione delle norme.