11 aprile 2025

DFP 2025, cosa c’è nel documento (ex DEF) approvato dal governo

Il nuovo documento di finanza pubblica conferma gli obiettivi del PSB su spesa netta, riduzione e deficit debito

Autore: Lucia Giampà
Via libera al nuovo Documento di finanza pubblica (DFP), approvato dal Consiglio dei Ministri del 9 aprile. Il documento arriva dopo appena sei mesi dall’invio alle Camere del piano strutturale di bilancio di medio termine (PSBMT) 2025 – 2029, pertanto è incentrato principalmente sulla…

Stime del PIL

A fronte dell’elevato grado di incertezza che caratterizza il contesto internazionale, il Governo ha confermato l’approccio prudenziale delle stime elaborate. Le previsioni relative al PIL reale indicano per il 2025 una crescita dello 0,6%, in aumento allo 0,8% nel 2026 e 2027 grazie alla spinta dei consumi. Andamento confermato anche nel 2028.

Il quadro di finanza pubblica conferma sostanzialmente quanto previsto nel Piano strutturale di bilancio di medio termine 2025 – 2029 dello scorso autunno. I dati di consuntivo per il 2024 hanno mostrato un deficit in miglioramento, ancora più marcato rispetto a quanto previsto nel PSBMT e nel DEF, attestandosi al 3,4% del PIL, piuttosto che al 3,8% previsto nel PSBMT e al 4,3% nel DEF.

Previsioni sul deficit

Per l’orizzonte di previsione del documento, si conferma il profilo di deficit previsto dal Piano. In particolare, il deficit del 2025 è ancora previsto al 3,3% del PIL. Per quanto riguarda il 2026, le previsioni confermano la stima del 2,8%, coerente con l’obiettivo di uscire dalla Procedura per disavanzi eccessivi. Nel 2027 si prevede un’ulteriore riduzione del 2,6%, per poi chiudere al 2,3% nel 2028. Il rapporto debito/PIL è leggermente più basso di quello indicato nel Piano, con differenze che tendono ad azzerarsi nell’orizzonte previsto.

In particolare, dal 2027 l’impatto della fruizione dei crediti d’imposta, in particolare connesso al Superbonus, è atteso in netto ridimensionamento (con una riduzione di 0,7 punti percentuali in rapporto al PIL rispetto al 2026), favorendo il ritorno del rapporto su un sentiero discendente.

Quanto alla spesa netta, l’indicatore univoco di riferimento per la sorveglianza di bilancio, i dati provvisori mostrano che la contrazione annua dell’indicatore di spesa netta per il 2024 è stimata al 2,1% (a fronte del -1,9% del Piano). In particolare, a legislazione vigente, il tasso di crescita dell’aggregato di spesa netta è confermato per il 2025 e il 2026 ed è più basso, nel 2027 e nel 2028, di quello indicato nel Piano (di circa 0,01 p.p).

Commercio internazionale: prospettive economiche più incerte e complesse

Il Documento, dunque, indica il notevole miglioramento della finanza pubblica nel 2024 e conferma, in chiave prospettica, gli obiettivi di spesa netta e di riduzione di deficit e debito enunciati nel Piano strutturale di bilancio. È innegabile che le prospettive economiche appaiono oggi più incerte e complesse nell’ambito del commercio internazionale; queste le prime parole del Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti. Tuttavia, nonostante il ridimensionamento delle previsioni di crescita l’Italia rispetta tutti gli indicatori e addirittura nel 2024 ha fatto meglio, prosegue il ministro. Infine, in merito alla decisione di Trump di sospendere i dazi per 90 giorni, dice di apprezzare la decisione ma invita a ragionare a mente fredda, senza mettere a rischio la finanza pubblica con interventi in modo casuale e generico; sottolineando l’importanza di essere molto chirurgici per essere anche efficaci.
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