8 aprile 2025

Fisco, niente pretesa di soldi se lo Stato è inadempiente: ecco perché

Autore: Martina Giampà
Il Fisco italiano è rinominato per la sua capacità di far sentire sempre tutti uguali! Ovviamente c’è un po' di sarcasmo ma il caso affrontato dalla Corte di giustizia tributaria del Lazio è veramente interessante: se lo Stato non paga, non si può pretendere che sia il contribuente a farlo. La…

Lo Stato e l’impossibilità di adempiere, la sentenza della Corte Tributaria

La Corte di giustizia tributaria del Lazio, con la sua sentenza n. 22057/2025, ha deciso che l’Agenzia delle Entrate deve restituire a un’impresa 2,5 milioni di euro tra sanzioni e interessi. Tutto grazie alla “forza maggiore”.

Che cosa vuol dire per causa di forza maggiore?

La "tesi di forza maggiore" in diritto è un principio legale che giustifica l'impossibilità di una persona o un'impresa di adempiere a un obbligo, come il pagamento di una somma di denaro o il rispetto di un contratto, a causa di eventi straordinari e imprevedibili fuori dal loro controllo. In pratica, la forza maggiore viene invocata per spiegare l'incapacità di rispettare un impegno a causa di situazioni non controllabili che impediscono l'adempimento dell'obbligo (art. 1256 c.c.).

In questo specifico caso, la Corte ha dato il giusto peso a questa causa. Se un’impresa non riesce a pagare le tasse perché non ha ricevuto i soldi che le doveva lo Stato (nel caso di specie lo Stato non ha pagato l’impresa per anni, nonostante le dovesse crediti per oltre 50 milioni di euro), e se l’impresa può dimostrare di aver fatto tutto il possibile per risolvere la situazione (per esempio, facendo causa, cercando di riscuotere i soldi, chiedendo prestiti), allora non dovrebbe essere punita con sanzioni o interessi.

In sostanza, la Corte ha confermato che ci sono due cose che devono esserci per poter applicare questa forza maggiore: oggettività (deve esserci una causa esterna e straordinaria che ha impedito all’impresa di pagare (come il fatto che lo Stato non l’ha pagata per anni) e soggettività (l’impresa deve provare che fatto tutto ciò che era nelle sue possibilità per evitare di non pagare, come cercare soluzioni legali o finanziarie). Se queste due condizioni sono presenti, l’impresa non deve pagare sanzioni o interessi (Sentenza 987/2023).

L’importanza del dimostrare

La soluzione a favore dell’impresa è stata generata anche e soprattutto dal fatto che l’impresa ha prodotto sia le perizie tecniche, sia i documenti utili a stabilire che, se solo la Pubblica Amministrazione fosse stata puntuale, sarebbe bastata una piccola liquidità per adempiere ai propri debiti. Alla somma da restituire, si aggiungono anche le spese legali.
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