10 aprile 2025

Proroga delega fiscale

La scadenza della delega fiscale slitta al 31 dicembre 2025. Adozione decreti correttivi e integrativi entro il 2027

Autore: Lucia Giampà
Prorogata la delega fiscale al 31 dicembre 2025, la data di scadenza si adegua a quella dei Testi unici. Durante il Consiglio dei Ministri del 9 aprile, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze, è stato approvato un disegno di legge che introduce modifiche alla delega al Governo per la…

Delega fiscale, proroga al 31 dicembre 2025

Le proroghe di cui sopra si rendono necessarie al fine di consentire al Governo la compiuta ed organica definizione della riforma fiscale, in considerazione della complessità e dell’estensione degli interventi previsti. Inoltre, la previsione del termine al 31 dicembre 2025 si colloca in piena coerenza con quanto previsto dalla Legge n.122/2024 che ha disposto la delega al Governo per l’adozione, entro il predetto termine, di uno o più decreti legislativi per il riordino organico delle disposizioni che regolano il sistema tributario, mediante la redazione di testi unici e di un codice del diritto tributario.

Transazione fiscale: applicabile ai tributi locali

L’intervento normativo di cui sopra è diretto a prevedere la possibilità di rendere applicabile anche ai tributi delle regioni e degli enti locali la disciplina della transazione fiscale prevista, innanzitutto, dagli art.63 e 88 del codice della crisi e dell’insolvenza, di cui al D.lgs n.14/2019, nonché quella degli accordi sui debiti tributari, di cui agli art.23 e 64 – bis e, infine, dall’art.245, in materia di concordato nella liquidazione giudiziale e dallart.284-bis nell’ambito della procedura di regolazione della crisi o insolvenza di gruppo.

Nuovo principio di delega

Il disegno di legge in oggetto, inoltre, introduce un ulteriore principio di delega al Governo per la revisione della disciplina e l’organizzazione del contenzioso tributario, da esercitare comunque entro il 31 dicembre 2025. Si tratta, in particolare, del principio che demanda al legislatore delegato la disciplina dell’assetto ordinamentale e del ruolo dei magistrati tributari, uniformandolo, per quanto compatibile, a quello dei magistrati ordinari.

Nello specifico, la delega ha ad oggetto l’estensione del regime di diritto pubblico, di cui all’art.3 del D.lgs n.165/2001, alla neocostituita magistratura tributaria, nonché l’individuazione delle fattispecie disciplinari con le relative sanzioni e procedure, ferme restando le competenze relative all’avvio del procedimento disciplinare in capo alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Presidente della Corte di giustizia tributaria di secondo grado nonché quelle decisorie dell’organo di autogoverno della magistratura tributaria.

Magistratura tributaria: riconoscimento status giuridico

L’ampliamento della delega risponde, pertanto, all’esigenza di portare a compimento la riforma avviata con la legge n.130/2022 che ha introdotto un ruolo autonomo e professionale di magistrati tributari, senza disciplinarne l’assetto ordinamentale e rinviando alle disposizioni applicabili ai magistrati ordinari, in quanto compatibili, unicamente in materia di trattamento economico.

La necessità di colmare il vuoto normativo concernente lo status giuridico dei nuovi magistrati togati assume una rilevanza oggettiva atteso che il legislatore ha previsto l’immissione in servizio di 576 unità di magistrati tributari entro il 2029, di cui 22 risultano già in servizio dal 1° febbraio 2024 a seguito di specifica procedura di interpello per il transito definitivo nella giurisdizione tributaria, a cui si aggiungeranno nei primi mesi del 2026 altri 146 magistrati vincitori della prima procedura concorsuale.

La previsione di una disciplina specifica dell’assetto ordinamentale dei magistrati tributari risponde anche all’esigenza di dirimere criticità interpretative sorte sull’applicazione alla magistratura tributaria di alcuni istituti già presenti nelle altre giurisdizioni, che stanno generando numerosi contenziosi.
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