3 settembre 2014

CAFFÈ E PEC… DI PARI PASSO

A cura di Antonio Gigliotti

Cari amici,
penso di poter condividere con voi una delle passioni più diffuse nel nostro Paese, vale a dire quella del caffè di buon mattino. Fa parte del nostro bagaglio comune di abitudini: na tazzulilla di caffè, come direbbero i nostri amici napoletani, è quello che ci vuole appena svegli. E proprio un’abitudine così radicata, difficile da estirpare, che spesso, come nel mio caso, si protrae per tutta la giornata accompagnandomi dall’alba al tramonto, verrà presto accompagnata da nuove abitudini, meno allettanti ma altrettanto puntuali.

La PEC è una di queste new entry delle nostre giornate tipo, che ora andrà a interessare una platea ancora più vasta. Abitudini di nuova generazione, legate a un sistema fiscale sempre più burocratico e mirate a complicare la vita di contribuenti e intermediari fiscali. Dunque, è dello scorso 26 agosto il comunicato di Equitalia a mezzo del quale l’ente incaricato della riscossione annunciava che le cartelle di pagamento verranno notificate via PEC anche alle imprese individuali. In buona sostanza, ci hanno detto che dopo le società di persone e le società di capitali, tocca ora alla generalità delle ditte individuali.

Ricordiamo che per effetto del D.L. 179/2012, l'obbligo di dotarsi di un indirizzo di PEC, già esistente per la totalità delle società (D.L. 185/2008), è stato esteso alle imprese individuali.

Pertanto tutti i contribuenti dotati di partita Iva dovrebbero essere dotati anche di PEC.
Ma cos’è la PEC, acronimo di Posta Elettronica Certificata? La PEC è una normale casella di posta elettronica che offre in più la garanzia legale dell’identità di chi spedisce e un avviso di ricevimento, proprio come per le raccomandate. Ogni volta che inviamo una mail certificata, il gestore della nostra casella PEC la prende in carico e ci manda una ricevuta di spedizione, quindi verifica che non contenga virus e la invia al gestore della casella PEC del destinatario, che dopo averla consegnata ci farà avere una ricevuta. Alla fine avremo quindi due ricevute esattamente come avviene all’ufficio postale, che ci consegna la ricevuta per accettazione, mentre il destinatario deve firmare l’avviso di ricevimento.

Il nuovo sistema di notifica presenta certamente diversi vantaggi tra i quali quello di dare certezza sull’effettività della notifica e sui relativi termini, dal momento che entrambi i soggetti coinvolti (contribuente ed Equitalia) potranno verificare in tempo reale i documenti inviati da Equitalia e avere la garanzia del giorno e dell’ora esatta di notifica.

Cosa significa tutta questa lunga premessa? Ebbene, la risposta è chiara e sotto gli occhi di tutti: ora anche artigiani, imprenditori e professionisti avranno l’onere di verificare ogni mattina, addirittura prima del caffè, se c’è posta sulla e-mail certificata.

La PEC va quindi controllata con obbligatorietà quasi tutti i giorni, magari anche più volte al giorno, onde evitare di farsi trovare impreparati. Anche perché in caso di mancato controllo della propria casella di posta elettronica certificata, le conseguenze per il contribuente potrebbero essere davvero pesanti. Si tenga presente infatti che diverse comunicazioni ufficiali avvengono tramite questa casella di posta e da qualche giorno anche Equitalia utilizza questo strumento.

La mancata verifica potrebbe portare al verificarsi di situazioni spiacevoli, quali, nel caso di Equitalia al mancato rispetto dei termini per proporre un ricorso o per pagare senza ulteriori aggravi di costi, quali interessi di mora e spese per eventuali procedure esecutive.

Pertanto non ci resta di verificare se c’è posta per noi… poi, in seguito, potremo finalmente goderci il nostro caro caffè!
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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