24 febbraio 2015

COMMERCIALISTI, ATTENTI A STARE TROPPO SERENI…

A cura di Antonio Gigliotti

Cari colleghi,
non ci si può rilassare un attimo che ti arriva il bel servito da questo o quel governo, a prescindere dal colore politico. Siamo da sempre considerati alla stregua di segretari dell'Amministrazione Finanziaria avendo contribuito per decenni all'avvio del telematico. Tuttavia, mentre i dipendenti vengono giustamente retribuiti, noi ci assumiamo soltanto gli oneri e le incombenze senza alcuna retribuzione... Anzi si parla addirittura di studi invasi da adempimenti nuovi quanto inutili, estranei a quello per cui abbiamo sudato e studiato per tanti anni… Adempimenti tutti a carico delle nostre finanze dal momento che l'Amministrazione e lo Stato non ci riconoscono e i clienti neanche ci pensano a pagarci...

Il risultato è che per noi commercialisti i vari governi hanno dispensato solo oneri, mentre altre categorie, magari legate a caste parlamentari potenti, hanno ottenuto onori. Infatti, lo scalpore di questi ultimi giorni è proprio l’ennesimo provvedimento (nel Disegno di Legge sulla ‘concorrenza’) che non considera affatto la nostra categoria professionale, tenendo da conto soltanto quella degli avvocati. Ora, davanti al nuovo sopruso ho perso davvero la pazienza, non perché nutra qualche competitività nei confronti degli avvocati, quanto perché rispetto a loro ritengo che i commercialisti non abbiano nulla di meno sia per quel che concerne la formazione che in riferimento alle attività professionali. Per tali ragioni, gli amici del governo dovrebbero spiegarmi i motivi di una simile discriminazione.

Di cosa sto parlando? Ebbene, temo purtroppo che tutti i miei cari lettori abbiano ben compreso a cosa mi sto riferendo: parlo della disposizione interna al Disegno di Legge sulla concorrenza che concede agli avvocati la possibilità di autenticare la sottoscrizione, ove sia necessaria, di atti per transazioni immobiliari di modesta entità e relativi ad unità immobiliari non ad uso abitativo.

Dapprincipio Palazzo Chigi, con un comunicato stampa, aveva aperto questa possibilità anche ai commercialisti, poi la nostra categoria è sparita. Tant’è che l’articolo 29 del Disegno di Legge, rubricato - Semplificazione del passaggio di proprietà di beni immobili ad uso non abitativo - prevede che “in tutti i casi nei quali per gli atti e le dichiarazioni aventi ad oggetto la cessione o la donazione di beni immobili adibiti ad uso non abitativo, come individuati dall'articolo 812 del codice civile, di valore catastale non superiore a 100.000 euro, ovvero aventi ad oggetto la costituzione o la modificazione di diritti sui medesimi beni, è necessaria l'autenticazione della relativa sottoscrizione, essa può essere effettuata dagli avvocati abilitati al patrocinio, muniti di polizza assicurativa pari almeno al valore del bene dichiarato nell'atto’".

Lo ribadisco con amarezza: ancora una volta i commercialisti sono stati fatti fuori da logiche di casta.

Siamo al cospetto del solito modo di governare. La squadra esecutiva procede con due pesi e due misure, giudicando in maniera differente due categorie professionale che per lo svolgimento di quella mansione sono egualmente formate e preparate. Ancora una volta siamo costretti ad assistere ai giochi di potere portati avanti dalla casta parlamentare, dove evidentemente una categoria professionale ha più valore dell’altra.

A questo punto, il mio auspicio è che la nostra governance, sempre attenta alle esigenze della base, faccia sentire la voce dei commercialisti, i malumori e le esigenze di una categoria che non vuole più essere schiacciata dai soprusi di un’Amministrazione cieca e sorda.

Purtroppo mi rendo conto ogni giorno di più che l’amore per il ‘bene comune’ sia in via d’estinzione. Non a caso mi trovo concorde con quanto sostenuto qualche anno fa da Sergio Campailla, secondo il quale “una sola cosa resiste, nella caduta di ogni valore e nel conflitto universale degli interessi: la passione comune per la roba, l'orgoglio di appartenere a una casta e a un clan”.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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