8 agosto 2014

Commercialisti… occhio ai colpi di sole

A cura di Antonio Gigliotti

Cari amici,
sebbene mi fossi ripromesso di occupare questi primi giorni di agosto con ben altre riflessioni, magari più leggere e spensierate, devo sfortunatamente riconoscere che la quotidianità ci presenta ingorghi tali da rendere impossibile qualsiasi barlume di relax. Purtroppo infatti la quiete apparente delle mie giornate è stata ancora una volta stravolta dai soliti proclami di persone che evidentemente si è imposta come compito estivo quello di turbare le nostre giornate!
Tra quelle che definisco le ‘sparate’ del giorno ho letto proprio in questi giorni, non senza apprensione, che si starebbe pensando di aprire nell’ambito delle “semplificazioni” il cantiere dell’F24 precompilato che il comune poi invierebbe direttamente ai cittadini per le imposte locali.
La dichiarazione arriva direttamente dal sottosegretario all’Economia, Enrico Zanetti.
In linea con la duplice veste di cittadino e professionista, ho accolto la suddetta dichiarazione in preda a due sentimenti tra di essi in chiaro contrasto: da un lato, alla stregua di un contribuente medio, il primo impatto è stato quello di annuire alla novità, abituati come siamo a credere a tutto; dall’altro, una volta che l’esperienza e le competenze del commercialista hanno preso il sopravvento sull’ingenuità del contribuente, ho dovuto contare fino a 100.000 per cercare di frenare la rabbia scaturita dall’ennesima promessa.
Io alla favole non ci credo più e vi spiego perché.
In primo luogo, ricordo a me stesso che già un provvedimento normativo avevaprevisto in gennaio che da quest’anno, in occasione della scadenza di giugno, avremmo dovuto ricevere un bollettino precompilato con l’importo da pagare per IMU/TASI da parte dei comuni. Tutti noi sappiamo com’è andata a finire e se qualche contribuente ha ricevuto il bollettino, come mi risulta, si trattava di un modellino vuoto e si invitava il contribuente a compilarlo. Grande aiuto, non c’è che dire!! E soprattutto vera utilità!
E’ ancora ben chiara in noi , l’epopea che abbiamo vissuto solo pochi mesi fa per la Tasi e l’Imu. E la situazione, purtroppo, non può ancora dirsi conclusa, (al peggio non c’è mai fine) in quanto il caos delle aliquote e la mancanza di delibere in circa 6.000 comuni ha fatto sì che per i comuni privi di delibera si debba replicare a ottobre, ma solo se il comune riuscirà ad emanare la delibera entro il 10 settembre 2014. Ora, considerato che: degli 8.000 Comuni soltanto 2.200 avevano deliberato a maggio per la scadenza del 16 giugno, ad oggi se ne sono aggiunti circa 700 per un totale di 2.900, ne mancherebbero all’appello circa 5.000. Bel risultato!
Ciò vuol dire, in definitiva, che per poter pagare la Tasi (non pagata a giugno) al 16 ottobre, i Comuni dovrebbero deliberare entro il 10 settembre, ma nel contempo, gli stessi dovrebbero riuscire a inviare le decisioni fiscali ai vari consiglieri almeno 20 giorni prima della delibera (che deve essere entro il 10 settembre), per poterla visionare e poi votare. Nel concreto il tutto diventa quasi impossibile.
In definitiva, pochissimi altri comuni, con agosto di mezzo, potranno deliberare entro il 10 settembre, quindi, anche in occasione della prossima scadenza di ottobre, avremo il caos totale.
La conseguenza di tutto ciò, sarà che, se gran parte dei comuni non riuscirà a deliberare per il 10 settembre, si salterà l’acconto di ottobre e si andrà direttamente a dicembre il 16, ma questa volta ad aliquota standard dell’1 per mille, senza nessuna detrazione per l’abitazione principale.
Quanto fin qui detto è necessario per comprendere, che anche in riferimento alla scadenza di ottobre, si profila all’orizzonte ( alla faccia della semplificazione) un ulteriore periodo di “passione”.
A questo punto mi chiedo, se prima di fare proclami e annunci, il più delle volte destinati a rimanere tali, non sia preferibile guardare la realtà e intervenire con concretezza e cognizione di causa.
Come si può promettere il mod. F24 precompilato se ci era stato già promesso per l’anno in corso? Non è forse stato sufficiente l’indecoroso spettacolo di giugno per evitare che si ripresenti anche a ottobre?
Le parole insegnano, gli esempi trascinano. Solo i fatti danno credibilità alle parole”, pare abbia affermato Sant’Agostino. Il punto è che, in un periodo problematico come quello attuale, è più facile catturare attenzione e fiducia a buon mercato con qualche dichiarazione buttata qui e là, piuttosto che con azioni e misure concrete.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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