19 febbraio 2021

Draghi obbligato a rilanciare l’immagine dell’Italia all’estero

Autore: Direttore Antonio Gigliotti
Sarebbe miope ritenere di pensare che tutti i problemi dell’Italia siano solo in relazione al sistema Italia. In questo senso, Draghi avrà l’importante ma non facile compito di rilanciare anche l’immagine dell’Italia all’estero. Ed è essenziale che sia in grado attraverso la propria rappresentanza istituzionale di dare credibilità ad un Paese a cui è storicamente difficile dare stabilità e quindi la percezione di quella serietà che servono per attrarre l’occhio attento di chi vorrebbe investire nel genio su cui si fonda il nostro Made in Italy.

Perché quando il genio si confonde con la sregolatezza, il genio diventa una minaccia prima di tutto per sé stesso.

Draghi avrà il compito di mediare tra le tensioni centripete di forze politiche che in questi mesi penseranno di cavalcare vessilli da utilizzare nella prossima campagna elettorale. Di trasformare opportunità in problemi su cui battere cassa in cabina elettorale.

Se riuscirà in questa impresa, il Presidente del Consiglio avrà già dato lustro ad un Paese di cui spesso si parla meglio all’estero che in Italia, ma rispetto al quale l’estero chiede certezze.

Draghi non dovrà riformare il fisco. Draghi dovrà riformare un sistema.

Ed è difficile pensare che lo possa fare senza la pazienza e la dovizia richiesti da simili imprese.

Draghi dovrà mettere mano alla giustizia civile, alla semplificazione, alla riforma della formazione professionale e quindi della scuola, a degli incentivi ad hoc per costruire ecosistemi in cui innovazione fa rima con startup, alla riforma della pubblica amministrazione, al pubblico impiego, ad una sanità dimostratasi poco resiliente, alle politiche attive per il lavoro, alla riformulazione del welfare, alla digitalizzazione strutturale del Paese, al rilancio del turismo ed alla promozione del patrimonio artistico.

Tutte cose per cui, forse, non basterebbe una vita. Ma che sono essenziali per dare respiro alle nostre aziende con sbocchi internazionali quando il mercato interno è stagnante, al valore del nostro lavoro ed alla creatività ed il genio che fino ad oggi hanno sostenuto l’eccellenza del Made in Italy in tutto il mondo.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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