22 maggio 2015

FISCO E SCADENZE…SI NAVIGA A VISTA

A cura di Antonio Gigliotti

Cari amici, anche quest’anno siamo alle solite, nonostante le innumerevoli promesse. Ci stiamo avvicinando alla campagna “dichiarativa” e già regna, come di consueto, l’incertezza sui termini di scadenza.

Sul 730 precompilato, l’Inps sarebbe al lavoro con l’Agenzia delle Entrate per risolvere i problemi emersi durante le operazioni di integrazione e modifica da parte di molti contribuenti, dal calcolo e numero esatto delle giornate di lavoro alle spese che danno diritto a detrazioni ma non inserite, per finire coi dati di contribuzione delle colf e quelli delle mobilità e della cassa integrazione.

Lo stesso presidente dell’Inps, Tito Boeri, ha ammesso l’esistenza di alcuni problemi tecnici, ma è una corsa contro il tempo considerando le modifiche da apportare per correggere gli errori e i tempi di presentazione del modello.

Qualora non fosse possibile correggere i suddetti errori, il modello potrebbe essere presentato anche più tardi rispetto alla scadenza fissata del prossimo 7 luglio, con un rinvio al 14.

Non va meglio sul fronte del modello Unico 2015, dove ancora una volta, a causa del ritardo della disponibilità di Gerico, software necessario per la verifica della congruità dei contribuenti soggetti agli studi di settore, il termine di versamento potrebbe slittare dal 16 giugno ai primi giorni del mese di luglio. Tra l’altro, sul punto è intervenuta proprio ieri l’Unione nazionale dei giovani dottori commercialisti e degli esperti contabili, chiedendo un immediato e improcrastinabile intervento normativo “che conduca almeno all’automatico slittamento delle scadenze dinanzi ai ritardi dell’Amministrazione Finanziaria; solo così potremo pensare di ricostruire il rapporto di fiducia tra stato e cittadini che, a fronte di tutto ciò che abbiamo denunciato, adesso è totalmente carente”.

Bene, considerato che soprattutto in merito a Unico si ripresenta il problema dello scorso anno, allora è proprio vero che siamo (sono) incapaci di miglioramento!!!!

Ancora una volta ci ritroviamo al cospetto di una clamorosa mancanza di rispetto sia nei confronti del contribuente che nei riguardi del commercialista che lo assiste. Ci toccherà aspettare una comunicazione diffusa via Twitter? Considerando che ormai il modus operandi governativo avanza a colpi di social network!

Come si può ancora lavorare in queste condizioni?

Forse le varie associazione di categoria dovrebbero far sentire meglio la loro voce, in quanto tutto ciò va a discapito della nostra professione che si riduce a rincorrere la scadenza.

E se proroga ci deve essere, che non venga comunicata il giorno prima!E che sia ben chiaro, neanche questa volta la richiesta arriva dai professionisti!!! Il problema è che il nostro apparato amministrativo/finanziario arranca e tali difficoltà si ripercuotono poi sulle nostre attività di studio.

Detto questo, non vi nascondo che ho ancora molti dubbi sull’effettiva chiarezza del nostro sistema fiscale. Mi chiedo infatti perché non siano previste sanzioni e obblighi anche nei casi in cui a sbagliare è lo Stato o comunque qualche ufficio dell’Amministrazione finanziaria. Operiamo in un apparato che prosegue a senso unico! Nel settore privato, ad esempio, il responsabile di errori o mancanze quando viene scoperto deve ‘pagare’ per i propri sbagli, mentre nel pubblico se è chi amministra a commettere errori,o ritardi come accade annualmente nel nostro caso, non accade nulla… Nessun responsabile!!!

Purtroppo pare proprio che non ci sia la forza di reagire. Anzi, come sostenne Charles Bukowski, “non è vero che ci si abitua, si è sempre più stanchi, semplicemente”.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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