16 gennaio 2012

IGNORANZA: che brutta cosa

A cura di Antonio Gigliotti

Esiste un solo bene, la conoscenza, e un solo male, l'ignoranza. (Socrate)

Una volta i risparmi finivano sotto il materasso, il “posto sicuro” dove mettere i soldi della famiglia. Tradizione a poco a poco sfumata. Il materasso ha lasciato il posto agli uffici postali ed alle banche.

Poi, un giorno arriva la crisi. I governi cambiano ed iniziano i fuochi d’artificio. Tutto diventa fiction, anzi una bella sceneggiata napoletana, come è stato per i recenti “controlli di Cortina”: azione rivolta a combattere l’evasione.

La lotta all’evasione è il tema portante di questi giorni, molti dei provvedimenti introdotti cercano di puntare a questo obiettivo, ma allo stesso tempo fanno si che ci si senta sempre più all’interno di uno stato di polizia.
Per combattere l’evasione si sono inasprite anche le norme per ridurre la circolazione del contante ed a tal proposito, dal 6 dicembre del 2011, si stabilisce che non è più possibile fare pagamenti in contanti di importo pari o superiore a 1.000 euro, quando non vi è di mezzo la banca o l’ufficio postale. Vale a dire, non puoi pagare in contanti in un negozio ciò che hai comprato, per più di 1000 euro, ma puoi farlo se utilizzi un assegno, un bonifico o paghi con carta di credito.

A Natale numerosi correntisti recatisi allo sportello per intascare qualche banconota da spendere in regali, si sono visti consegnare un modulo da compilare, con l’indicazione del dettaglio delle spese che si intendevano sostenere con i contanti prelevati.
In altre circostanze, per come ci hanno segnalato numerosi lettori, addirittura ci si è visti negare il prelievo del contante dallo sportello, in quanto la somma prelevata risultava superiore a 1.000 euro.
Ma cerchiamo di capire meglio a cosa è dovuto tale impedimento da parte degli istituti di credito, all’atto del prelievo.

La confusione nasce dall’articolo 49 del D.Lgs. 231/2007, che, è vero prevede una limitazione alla circolazione del contante, la cui soglia, dal 6 dicembre scorso, è scesa a 1.000 euro, ma peccato che la stessa norma fissa tale divieto unicamente ai rapporti tra privati e non quando vi è di mezzo una banca. Ciò vuol dire in sostanza che, il contribuente, nel momento in cui effettua un’operazione (prelevamento/versamento) in banca, non deve essere soggetto ad alcuna limitazione. Ogni ostacolo posto in tal senso è contrario al dettato normativo.

Fra l’altro le banche hanno ricevuto qualche giorno fa, una circolare da parte della stessa ABI (Associazione Bancaria Italiana) che fornisce delle indicazioni sul comportamento da tenere di fronte alle richieste dei clienti di prelevamento e versamento del contante.
In sostanza, le indicazioni date dall’organismo di rappresentanza delle banche, sembrano voler dire: fate il vostro lavoro e non ostacolate coloro che intendono prelevare anche più di 1.000 euro.

La stessa ABI, nell’intento di riassumere la disposizione normativa, ha allegato nel documento inviato qualche giorno fa alle associate, la circolare del mese di novembre del Ministero dell’Economia, che aveva dato indicazioni in merito alle corrette disposizioni sull’applicazione della normativa per la circolazione del contante.

Le suddette preclusioni al prelievo del contante sopra i 1.000 euro, sono state opposte ai correntisti in modo errato e non trovano alcun fondamento nella norma. Come dire: se io voglio prelevare posso farlo tranquillamente, come è sempre stato. La volontà del legislatore è quella di rendere tracciabili gli spostamenti di denaro contante. Tracciabili significa che, se io mi avvalgo di un intermediario (banca), questo è obbligato a registrare l'operazione, per cui in futuro, per un numero di anni, l'autorità potrà seguire il percorso di questi denari. È una misura di contrasto al riciclaggio che si realizza laddove si voglia nascondere la provenienza delittuosa di capitali e somme. Lo scopo della norma è anche quello di contrastare l’evasione, che è un ulteriore obiettivo laddove il contante può essere ricondotto a operazioni extra contabili e in violazione alle norme tributarie.

Pertanto se io vado in banca e chiedo di prelevare dal mio conto una somma superiore ai 1.000 euro, questa non può essere soggetta ad alcuna limitazione o impedimento. È evidente che se l’operazione di prelievo del contante, dovesse risultare anomala - ad esempio una cifra particolarmente alta che non rientra tra le abitudini del cliente - la banca potrebbe decidere di segnalarla. Ma questa è tutta un’altra storia e non rientra in questi casi.

Quanto sopra ci dice, e soprattutto ci segnala, il momento di confusione generale che regna nel nostro Paese, dove anche chi non dovrebbe (vedi banche) si azzarda ad introdurre disposizioni e divieti inesistenti.
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