8 maggio 2012

Il pianto del coccodrillo

A cura di Antonio Gigliotti

I tecnici nominano altri tecnici che chiedono aiuto ai cittadini. Questo e molto altro è successo nell’ultima settimana, tanto da aver sperato nel ritorno della politica. Chi ci legge con assiduità sa quanto questo quotidiano non sia schierato con questo o quel politico di turno, di quanta poca considerazione ci sia da parte nostra nei confronti dei partiti. Eppure il Governo di professori, giorno dopo giorno, si sta rivelando un grande bluff. Ormai se n’è accorta anche la stampa che nei primi mesi non aveva fatto altro che osannare le gesta di questo esecutivo dei poteri forti. Ma l’amarezza del presente non può farci rimpiangere un passato altrettanto triste. La rivalutazione della politica sobbalzata per un istante nella mente è da escludere, soprattutto dopo aver letto cosa è stato fatto riguardo l’IMU.

Trattasi, come abbiamo più volte scritto, di un’ imposta che dovrebbe sostituire l’ICI, ma della quale non è ancora chiaro l’importo da pagare avendo il Governo introdotto tale tassa senza fissare parametri ben definiti (pensate che entro il 10 dicembre il Governo potrebbe ancora modificare le aliquote base). Ebbene, mentre tutti noi stiamo cercando di capire quanto e come pagare, i nostri politici prima hanno votato la norma che ha introdotto l’IMU, quindi consentito la sua applicazione, ora protestano e tentano di dissociarsi.

E allora, continuo a chiedermi, quando si discute una norma, considerato che vi sono plotoni di commissioni e sottocommissioni, cosa si esamina? Non hanno considerato gli effetti negativi di questa imposta sia in termini economici, sia per tutte le difficoltà che la stessa avrebbe arrecato per la sua esatta determinazione?
E ancora, quando in Parlamento (dove siedono coloro che dovrebbero rappresentare il popolo italiano) si vota un provvedimento, a cosa serve discutere e introdurre emendamenti vari se poi, comunque, occorre modificarli qualche mese dopo per non averne valutato attentamente gli effetti?
Ma ci saranno persone competenti in grado di valutare veramente gli impatti di una norma o bisogna prima introdurla per poi rendersi conto delle nefaste conseguenze?

Se su questa materia dobbiamo rilevare l’ennesima incompetenza da parte dei tecnici e dei politici, non possiamo invece che constatare che c’è un settore dove la Casta non fa passi falsi… negli affari che la riguardano da vicino…
Per farsi un’idea, basti vedere cosa hanno fatto sui contributi elettorali e sugli stipendi degli onorevoli. Lì non sbagliano mai. In questa materia sono preparatissimi e afferratissimi.

Una cosa è certa: quando di mezzo ci sono gli interessi della Casta vige la massima attenzione e non c’è crisi che tenga. Ma così un Paese non può reggere. Non c’è futuro per un’Italia così piccola e ripiegata su se stessa.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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