7 maggio 2013

IMU: RITORNA LA CONFUSIONE

A cura di Antonio Gigliotti

Nei giorni scorsi un servizio del programma satirico ‘Le Iene’ ha mostrato le nefandezze di un sedicente ‘commercialista’ che invece di usare in maniera corretta il denaro versato dai clienti per provvedere al pagamento di suoi debiti fiscali, lo convogliava verso fini meramente personali. Questo modo d’agire per nulla ortodosso ha poi generato conseguenze negative e disagi abbastanza pesanti agli ignari clienti, che in molti casi si sono ritrovati con beni pignorati. Si tratta di un comportamento vergognoso, segnalatomi tra l’altro da una collega indignata con parole dense di disgusto e desolazione, dovute anche al fatto che il ‘commercialista’ in questione continua a lavorare. Tuttavia questi atteggiamenti per nulla corretti li ritroviamo non solo tra le fila dei professionisti, ma anche tra quelle dei funzionari dello Stato, che dovrebbero essere integri in maniera equivalente all’intransigenza delle regole che sono chiamati a rispettare e far rispettare. Ma alla giovane collega vorrei dire che, nonostante questi esempi di cattiva gestione dell’incarico che ci viene dato, sono comunque orgoglioso di appartenere a questa categoria, così come dev’esserlo anche lei proprio a fronte di tutti quei sacrifici che ha fatto e che abbiamo fatto per poterci definire ‘commercialisti’. Di errori ne è pieno il mondo, eppure assistere a questi episodi indegni non ci deve indurre a far di tutta l’erba un fascio. Sono molti di più gli onesti, quelli che lavorano senza cercare scorciatoie, ma al contrario guadagnandosi giorno dopo giorno la fiducia dei propri clienti. È questa la categoria alla quale mi pregio di appartenere!

Una categoria che però incontra di volta in volta nuovi ostacoli. Fenomeni di sbarramento che, negli ultimi tempi, possono essere ricondotti sotto un unico nome: l’Imu. Così come avvenne lo scorso anno, quando la nostra governance era impegnata in tutt’altro, anche questa volta a sottolineare i disagi sono stati i Caf. Oggi però v’è l’unica variante riconducibile all’assenza di una qualsiasi forma di governance della nostra categoria. Non che cambi qualcosa, visto che comunque anche quando avevamo una rappresentanza, questa aveva sottovalutato il problema!

Dunque, come abbiamo potuto constatare, il nuovo governo ha stabilito la sospensione della rata Imu sulla prima casa da versare entro il 17 giugno 2013. Grande e condiviso plauso ha ricevuto questa decisione esecutiva, salvo far emergere le prime incongruenze a qualche giorno dall’annuncio. A metterle in risalto, come ho accennato, sono stati i Caf che hanno scritto direttamente al Ministero dell’Economia e delle Finanze. Secondo i Centri di assistenza fiscale, le problematiche sarebbero due: la prima, appunto, riguarda l’esclusività della soppressione della data di giugno, riferita solo alla prima casa, non agli altri immobili né ai capannoni delle imprese; la seconda, invece, si riferisce alle aliquote. A tal proposito, ricordiamo che in forza delle novità apportate dal D.L. 35/13, entro il 9 maggio i comuni devono inviare al Dipartimento delle politiche fiscali le delibere 2013 su aliquote e detrazioni. Il Tesoro dovrebbe quindi pubblicare le delibere sul proprio sito entro il 16 maggio consentendo a contribuenti e a professionisti il pagamento della prima rata entro il 17 giugno. Qualora la pubblicazione non dovesse avvenire entro i termini previsti, il versamento di giugno dovrà essere pari al 50% dell’imposta dovuta sulla base delle aliquote e delle detrazioni adottate per il 2012. Il problema è chiaro: lo slittamento al 16 maggio (anche nel caso in cui il MEF rispettasse i termini) implicherebbe il restringimento del tempo a disposizione per compilare i modelli di pagamento e per effettuare i versamenti, considerando altresì le possibilità di errore.

Allora mi chiedo, è mai possibile che siano solo i CAF ad avvertire tali disagi?
Non è forse abbastanza chiaro che gran parte dei colleghi vive anche facendo IMU e compilando le dichiarazioni?
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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