5 dicembre 2014

Imu terreni montani. Proroga e beffa!

A cura di Antonio Gigliotti

Cari amici e colleghi,

la riflessione di quest’oggi riprende ovviamente quella di ieri, perché la notizia circa un possibile proroga del pagamento Imu terreni montani è materia fresca, di un’attualità direi quasi imbarazzante. Sì, imbarazzante! E vergognosa, ancora una volta.

La possibilità che venga introdotta l'ennesima proroga mi imbarazza e mi sdegna non tanto per il rinvio di per sé, che a conti fatti ci fa anche comodo, quanto per le modalità adottate per introdurla. Parlando sempre con le pinze in mano, perché di certo nel nostro Paese non v’è nulla, tranne ovviamente la corruzione e la pressione fiscale alle stelle.

Ammettiamo pure che questa proroga venga approvata (COSA ORAMAI CERTA). Prendiamo per buona l’indiscrezione che ormai da qualche ora circola indisturbata. È chiaro che ci troviamo innanzi all’ennesimo perseverare del medesimo errore: le decisioni prese sull’onda dell’emergenza. E, come dice il detto, se errare è umano, non dimentichiamo che perseverare è diabolico!

Non dimentichiamo che gli studi, per permettere ai clienti di rispettare la scadenza del 16 sono già da diversi giorni alle prese con calcoli, delibere e modelli per il calcolo dell’imposta da versare; è impensabile che a pochi giorni dalla scadenze venga rimesso tutto in discussione!

È questa, quella che giudico alla stregua dell’ennesima beffa per contribuenti e professionisti. Ora, i motivi alla base di questa mia posizione sono molteplici, ma potrei sintetizzarli in una manciata di osservazioni. In primo luogo, considerato che la deadline entro la quale il governo avrebbe dovuto emanare il provvedimento attuativo disposto dal decreto Irpef era posta al 22 settembre scorso, è evidente che non sarebbe stato poi così tanto difficile disporre le modifiche che hanno creato tante contestazioni, o l'eventuale proroga entro quella data, senza farci arrivare a dicembre in preda ad ansie e incertezze. Secondariamente, se questo rinvio a giugno 2015 dovesse essere confermato, accadrebbe a ridosso dell’attuale scadenza del 16 dicembre, quando mancano pochi giorni alla scadenza: ma considerato che ancora si parla di un’ipotesi, noi dovremo comunque lavorare per farci trovare pronti nel caso la proroga non dovesse essere approvata. Insomma, sarebbe più facile risolvere un rebus che capire qualcosa in questa intricatissima questione. Il terzo punto è in realtà una riflessione più generale sull’economia italiana. Si parla tanto di crescita, (che loro vedono), ma vorrei chiarire che non si cresce tramite spot e slogan! Per crescere davvero serve innanzitutto la certezza del diritto e quindi del fisco! Che fiducia vogliamo dare ai contribuenti, quando a pochi giorni dalla scadenza non si sa se e quanto pagare, per un qualcosa di cui non vi era traccia e per di più non dal 2015 visto che siamo a dicembre ma da gennaio 2014 quindi ancora una volta con effetto retroattivo.

La ripresa è bloccata. Impantanata in una palude di clamorosi ritardi, belle parole e azioni deboli. Questo è il vero quadro della situazione italiana, parliamoci chiaro! Vergogna!
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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