2 marzo 2012

Io ho un sogno ... Roma 9 marzo 2012

A cura di Antonio Gigliotti

Prima dobbiamo credere di poter vincere, poi dobbiamo volerlo fino in fondo, dopo di che non ci resta che combattere (Napoleone Buonaparte).

Cari colleghi è partito il conto alla rovescia: tra una settimana, come già sapete, ci sarà a Roma l’incontro degli indignati fiscali.
Da tutta Italia stanno arrivando le adesioni a questa iniziativa.

Una parte di me è soddisfatta perché vuol dire che questo quotidiano ben interpreta i vostri sentimenti, dall’altra un po’ rammaricata perché vuol dire che l’insofferenza è tanta. Comunque ora non è il caso di piangersi addosso, al contrario: è ora di unirsi e pensare solo al bene della Categoria, al suo futuro ed agli obiettivi che si possono raggiungere senza chiedersi il perché finora non si sia fatto abbastanza, o il perché – dopo tante promesse – si è arrivati a questo punto.

Lasciamo gli errori al passato, voltiamo pagina per il bene della nostra professione. Oggi troverete qui in allegato il Manifesto dei Commercialisti, che ha ispirato l’evento del 9 marzo, nel quale si chiede di porre fine al progressivo smantellamento delle nostre funzioni, mentre l’Agenzia delle Entrate ci considera suoi collaboratori, a titolo gratuito.

Siamo una Categoria ricca di capitale umano, la nostra professione è fondamentale nell’organizzazione della società eppure nessuno sembra rendersene conto.

Il manifesto pubblicato oggi vuole risvegliare l’orgoglio di appartenenza alla categoria, vogliamo rivendicare la nostra dignità di esistere. Di partecipare alla vita della comunità, poichè siamo per essa un importante supporto.

Nell’ultimo anno siamo stati massacrati come Categoria. I diversi provvedimenti, dei diversi Governi, hanno sempre preferito altri interlocutori.

BASTA stare seduti in seconda fila. La nostra professione merita di essere protagonista del cambiamento. Da sempre è stata riconosciuta come professione innovatrice, non restiamo indietro proprio ora. Non passiamo un’altra estate come quella scorsa.

Riprendiamoci le nostre competenze.
BASTA piegarsi ai voleri altrui, chiediamo gli strumenti necessari per migliorare il nostro lavoro.
RITROVIAMO il coraggio della critica, di opporci a quelle misure che rappresentano solo oneri per la nostra professione.

Credetemi, non voglio fare semplice demagogia. Sarebbe facile – troppo facile – criticare la nostra Categoria senza indicare precisamente cosa non va in noi. Qui non c’entra la politica, lasciamola fuori.
Qui è in discussione il futuro di una professione che ha una sua tradizione, una sua reputazione ed un suo orgoglio.

Liberiamoci dalle logiche egoistiche di breve periodo e troviamo la forza di andare oltre l’interesse personale.
I commercialisti hanno bisogno di rialzarsi, di lasciarsi alle spalle questo brutto periodo che ci si augura possa essere solo una breve parentesi e tornare in primo piano nel dibattito mostrando il proprio autorevole punto di vista al legislatore.

Ci sono molti professionisti che vanno avanti “nonostante tutto”; è ora di dire BASTA a questa lotta quotidiana e pensare a migliorare le condizioni lavorative di tutti noi.

Vi invito:
• a leggere il manifesto dei commercialisti;
• a lasciare il vostro commento sul sito;
• a partecipare in massa il 9 marzo a Roma.
Perché è solo dalla circolazione delle idee, da un serio e onesto confronto che nascono le idee vincenti.

Nel ribadirvi l’invito a partecipare il 9 marzo a Roma, voglio chiudere citando una frase di Lec Tolstoij, “In una battaglia vince colui che ha fermamente deciso di vincere”, e noi, cari colleghi, vinceremo tutti insieme questa battaglia, nonostante i tanti ostacoli.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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