21 marzo 2012

...NON CI SIAMO …

A cura di Antonio Gigliotti

La difficoltà non sta nel credere nelle nuove idee, ma nel fuggire dalle vecchie. (John Maynard Keynes)

Cari amici e colleghi, leggendo i quotidiani di ieri sono rimasto colpito da una notizia in particolare e cioè dalla dichiarazione del Direttore dell'Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, il quale - a margine della presentazione del nuovo Istituto della Mediazione - ha ricordato che per giugno sarà pronto il nuovo redditometro.

Bene, premesso che lo stesso doveva già essere pronto da qualche anno e che riguarderà gli anni dal 2009 in avanti e quindi anche il 2011, mi pongo un quesito, ma il Direttore sa quando si fanno le dichiarazioni dei redditi?
Se è vero quanto sostiene Attilio Befera, il professionista verrà a conoscenza solo alla fine di giugno del nuovo strumento e quindi di quanto necessario per poterlo applicare.
A questo punto, mi chiedo ancora, ma il commercialista quando dovrà chiudere le dichiarazioni dei redditi dei contribuenti al fine di verificare se quanto dichiarato dagli stessi è in linea con quanto si aspetta il Fisco attraverso l’applicazione del nuovo strumento del redditometro?

Ci risiamo, per l’ennesima volta, gli oneri degli adempimenti, presi con enorme ritardo, ricadono sui commercialisti, i quali continuano a non essere presi in considerazione, nel momento in cui si fanno simili dichiarazioni, le cui conseguenze coinvolgono tutta la Categoria.

È mai possibile continuare a subire una simile situazione? Lavorare tutto l’anno, tra mille scadenze e richieste, e poi assistere all’introduzione di nuovi adempimenti così a ridosso delle scadenze?
Adempimenti che ci costringono, ovviamente a fare le cose in fretta.
Mi chiedo, inoltre, ma il Direttore delle Agenzie delle Entrate sa che i termini dei pagamenti di Unico scadono il 16 giugno?

Come faremo, in un così breve lasso di tempo, a rispondere alle numerosissime richieste circa le svariate tipologie di spesa contenute nel nuovo strumento del redditometro? Informazioni ovviamente non in possesso dello studio e che non riguardano soltanto il contribuente ma anche i suoi familiari.

Ecco dimostrato come, dopo tante parole, promesse, impegni presi, la Categoria sia ancora una volta messa all’angolo, sottovalutata ed ignorata.

Oltre ad Attilio Befera, mi chiedo ancora una volta, ma i nostri rappresentanti sono consapevoli di quanto sta accadendo e delle conseguenze che avremo all’interno dello Studio proprio in funzione di questo nuovo adempimento che vedrà la luce in giugno?

Una cosa però è certa: la base non è più disposta ad accettare questo stato di cose. Lo ha dimostrato nella giornata dell’Indignato Fiscale, lo dimostrerà anche con l’attenzione che daremo a tutte queste inefficienze e soprusi che il Fisco, continua a scaricare, nell’indifferenza generale, su noi professionisti.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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