2 aprile 2022

Oneri e onori. Storie di un black out

Autore: Paolo Iaccarino
Li per lì chi fra noi non ha pensato, simpaticamente, che il black out del sistema informativo dell’Amministrazione Finanziaria dipendesse dal mancato pagamento della bolletta elettrica, forse dovuto ai sensibili aumenti dell’ultimo periodo. Un’immagine esilarante, quella di Ernesto Maria Ruffini in fila all’ufficio postale nel tentativo estremo di saldare il proprio debito. La storia probabilmente non è andata così, ma poco importa. Il problema è un altro.

L’ultimo inconveniente dell’Amministrazione Finanziaria, complici le scadenze di fine mese, numerose anche dal punto di vista tributario, non è stata solo l’occasione per sorridere sull'ultima disavventura dell’Agenzia delle Entrate. Dissolte le ansie di contribuenti e professionisti con la pubblicazione del comunicato stampa che annuncia l’emanazione imminente del provvedimento di irregolare funzionamento degli uffici previsto dall’art. 1 del Decreto Legge 21 giugno 1961, n. 498, di fatto pubblicato nel tardo pomeriggio di ieri, l’interruzione dei servizi si è trasformata in un’occasione di riflessione.

La prima. E’ bastata qualche ora di malfunzionamento per gettare nello sconforto migliaia di professionisti del settore tributario. Questa, tuttavia, è solo la punta dell’iceberg. E’ evidente come non sia l’interruzione del sistema il reale problema. La questione, semmai, è a monte. L’evoluzione del fisco, in senso spiccatamente telematico, ha pregi e inevitabili difetti. Se da un lato l’informatizzazione evita file e spostamenti, dall’altro l’Amministrazione Finanziaria pretende molto e concede poco. Alle sollecitazioni esterne, l’agenzia fiscale risponde tardi e male, sintomo di un’impreparazione organizzativa e personale. Sotto questo punto di vista i malfunzionamenti sono quotidiani.

La seconda. Quando ormai alle 20:00 di mercoledì 30 marzo 2022 fossero chiare le reali dimensioni del problema, protrattosi a singhiozzi per molte ore, i soggetti chiamati a rappresentare la categoria, al riparo delle proprie poltrone, si sono viste bene di intervenire per chiedere all’Amministrazione Finanziaria, tempestivamente, lumi sulla vera entità del problema e sulle possibili soluzioni. Come spesso è capitato in passato, si pensi alla proroga dei termini di versamento collegati alle dichiarazioni dei redditi, la base degli iscritti è stata lasciata al buio, in preda alle paure e ai timori di non farcela. Rappresentare la categoria non deve determinare soltanto onori, ma anche oneri.
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