11 febbraio 2025

I Professionisti invece del Fisco

Comunicato Stampa ADC

Accogliamo con favore l’obiettivo di politica economica 2025-2027 finalizzata a “favorire un approccio più collaborativo tra l’Amministrazione finanziaria e i contribuenti che promuova la semplificazione degli adempimenti, aumenti la compliance volontaria e ne riduca i costi”. Da quanto consta, nel documento del MEF si fa riferimento ad una fantomatica ‘sostituzione’ dell’amministrazione finanziaria con gli intermediari fiscali cercando, sempre più, di spingere l’acceleratore sulle dichiarazioni precompilate (anche per imprese e professionisti). Il tutto, secondo il Ministero, in un’ottica “customer-oriented”.

Chi mai si può professare contrario ad una riduzione degli impegni dichiarativi, spesso sovrapposti sia per il loro contenuto che per le scadenze? Chi mai si può professare contrario ad un ampliamento della collaborazione con gli Uffici finanziari?

La risposta è: nessuno! Ogni cittadino, ogni contribuente ed ogni professionista desidera la semplificazione. Ma semplificare non significa cancellare, significa generare trasparenza e collaborazione reciproca.

Il problema pertanto, non sono certamente gli annunci correlati ad una disintermediazione che sostituisce i professionisti con l’Agenzia nell’esecuzione degli adempimenti.

Il problema è infatti l’applicazione di norme di difficile interpretazione. Oltretutto se per perseguire gli obiettivi di politica economica e fiscale, si intende risolvere ‘anche’ il problema dell’evasione fiscale riteniamo che il tentativo di diminuzione dei costi degli adempimenti fiscali sia una strada che difficilmente condurrà a risultati. Banalmente, sembra si voglia recuperare gettito diminuendo i potenziali costi sostenuti dai contribuenti per la compilazione delle dichiarazioni dei redditi che, pertanto, potranno “destinare” le risorse risparmiate al versamento delle imposte. I Commercialisti, ormai dovrebbe essere acclarato, plaudono alla semplificazione. Ma che sia vera e tangibile.


Tra l’altro, l’accelerazione della digitalizzazione del sistema tributario italiano ha consentito di aumentare i dati a disposizione dell’Amministrazione finanziaria, anche in tempo reale, la quale, tuttavia, pare ingessata nel voler rincorrere una semplificazione con metodi poco ortodossi. L’inserimento di dati nelle dichiarazioni (redditi, IVA, ritenute, ecc.) ed il loro invio telematico non rappresenta una mera operazione meccanica di natura automatica, in quanto rappresenta l’ultimo passaggio di una attività di studio e di consulenza tributaria e fiscale che quotidianamente un Dottore Commercialista deve svolgere per poter rispondere alle innumerevoli richieste dell’Agenzia delle Entrate.

Associazione dei Dottori Commercialisti - Sindacato nazionale - A nostro avviso, azioni ‘tampone’ di questa natura non risolvono, nel lungo termine, il problema dell’evasione e del recupero del gettito (facendolo politicamente passare per una compliance verso il contribuente-utente- “cliente”).

Difficile parlare di semplificazione se, prima, non si traccia la strada verso una riforma strutturale dell’impianto fiscale/tributario del Paese. Il Fisco vuole mettere a disposizione ulteriori dichiarazioni precompilate? L’esperienza “pilota” del modello 730 ha dimostrato la carenza (e talvolta gli errori) dei dati in esso contenuti ed il necessario intervento di un Professionista esperto. E’ davvero curioso che si voglia far passare l’idea che un minore costo possa condurre alla semplificazione quando la riduzione del costo determina errori da correggere e quindi integrazioni/rettifiche di cui si deve preoccupare il contribuente, sul quale non deve gravare l’onere di sopportare maggiori imposte non dovute nel rispetto del principio costituzionale della capacità contributiva. I Commercialisti sono, come sempre, a disposizione, con la loro formazione e la loro esperienza consolidata in materia tributaria e fiscale.

Roma, 10 febbraio 2025
 © FISCAL FOCUS Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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