23 novembre 2022

Analisi preliminare di revisione: esercizio 2022

Autore: Antonio De Francesco
Società di revisione e professionisti con incarichi di revisione legale si stanno preparando per gestire (o stanno gestendo) la fase di programmazione delle attività di audit (interim audit) per le società che chiudono l’esercizio al 31 dicembre 2022. Il momento di difficoltà che caratterizza molte imprese a causa dell’attuale contesto economico e sociale, l’inflazione che si traduce in maggiori costi per le imprese insieme ad una minore marginalità di periodo per tutte quelle imprese che non hanno potuto allineare i propri listini in modo dinamico e/o che comunque hanno subito rallentamenti dal punto di vista operativo, richiedono agli Amministratori, ossia ai responsabili redattori del bilancio di esercizio e dei piani economici e finanziari (di breve/lungo termine), una attenzione particolare alla luce anche delle responsabilità che agli stessi competono, estese dalle norme in materia di crisi e di insolvenza.

Quanto appena esposto, inquadra il momento di incertezza diffusa sulle attività operative e sui bilanci delle aziende; anche chi è chiamato a gestire controlli e a doversi esprimere con il proprio giudizio professionale in merito all’attendibilità dell’informativa finanziaria espressa dalle società dovrà tener conto dell’ampiezza e della difficoltà dei compiti affidati. Infatti, ai soggetti (professionisti e società di revisione) a cui sono stati affidati incarichi di revisione legale viene richiesto un approccio serio e ragionato in aderenza ai principi di revisione internazionali.

L’analisi dell’indipendenza (accettazione e mantenimento) e l’obiettività del revisore insieme ad un approccio sempre più concentrato sull’analisi del rischio diventano ancor di più centrali durante la gestione di un incarico di revisione in un momento di incertezza generale come quello attuale. E la gestione della fase preliminare di revisione al bilancio di esercizio 2022 deve partire proprio da tali attenzioni. Valutare la propria posizione in riferimento allo scetticismo professionale che deve essere costantemente attuato nella gestione dell’incarico, comprendere il contesto, interno ed esterno, in cui si trova ad operare l’impresa identificando e valutando i rischi intrinseci e di controllo, devono essere posti al centro delle operazioni di verifica da attuare in tale fase preliminare.

A tal proposito, si rammenta che il revisore deve identificare e valutare i rischi di errore “significativi” a livello di bilancio e di asserzioni, per classi di operazioni, saldi contabili ed informativa. Nell’ambito dell’analisi del contesto in cui opera l’impresa, ci si dovrà concentrare sulla esistenza e sull’entità dei rischi e della loro importanza, tali da causare la presenza di errori significativi in bilancio. (Rif. Isa Italia 315: l’identificazione e la valutazione dei rischi di errori significativi mediante la comprensione dell’impresa e del contesto in cui opera).

Ad esempio, anche tenuto conto del livello di significatività che già preliminarmente il revisore dovrà considerare come riferimento operativo e generale, estendere la procedura della conferma saldi per clienti e fornitori nelle società di piccole dimensioni può essere una buona risposta all’analisi del rischio di controllo che solitamente nelle società micro / piccole non viene identificato come propriamente affidabile quando si verifica l’esistenza di procedure interne in cui non via sia una minima separazione dei controlli o processi autorizzatori precisi. (L’imprenditore in sostanza fa tutto).

Un ulteriore approccio di verifica per identificare e valutare rischi anche inerenti in una fase preliminare potrebbe essere rappresentato da una attenta analisi degli scostamenti di periodo con il successivo coinvolgimento degli organi responsabili di riferimento interni dell’impresa per le dovute osservazioni/spiegazioni e sulla base di queste trarre valutazioni specifiche; analizzare singolarmente le posizioni in sofferenza per quanto riguarda i clienti, facendo attenzione alle risposte dei legali e all’analisi dello scaduto. Ancora, selezionare contratti / ordini di acquisto e verificare se persistono quelle condizioni che erano state inizialmente definite, valutando la possibile iscrizione di fondi rischi (per garanzia prodotti ad esempio e così via). La fase di preparazione della revisione, a parere di chi scrive, ha un ruolo centrale nell’ambito dell’incarico di audit per quella specifica annualità oggetto di incarico.

È in questa fase che il revisore trae delle preliminari “conclusioni” sulla situazione in cui si sta trovando la società cliente, cercando, sulla base dei rilievi che emergono dalle analisi preliminari, di organizzare un programma di verifiche da attuare nella fase successiva di esecuzione della revisione (ovviamente con gli opportuni aggiustamenti), quando avrà a disposizione il bilancio di esercizio “definitivo” su cui andare a impostare le verifiche di Final.

Il revisore, infatti, utilizza le informazioni raccolte nello svolgimento delle procedure di identificazione e valutazione del rischio già nella fase preliminare, inclusi gli elementi probativi acquisiti per valutare la struttura dei controlli e accertare se siano stati messi in atto, proprio come elementi probativi (evidenze documentali) a supporto della valutazione del rischio, propedeutica proprio alla definizione del programma di revisione (esercizio 2022). Nella fase di interim è opportuno, ove significativo il valore delle rimanenze, anche pianificare la verifica inventariale di fine esercizio, tenendo conto delle procedure che le imprese ritengono di adottare; procedure di cui il revisore ne deve acquisire evidenza partecipando poi all’attività di verifica fisica.

Diverse imprese hanno gestito in modo differente gli approvvigionamenti di periodo causa proprio le incertezze nell’andamento dei prezzi e della disponibilità delle materie prime in generale. Magari qualche impresa in questi ultimi periodi/mesi ha anche cambiato il tipico business operativo, diversificando o sostituendo del tutto l’orientamento operativo. Una accurata verifica inventariale dovrà far riscontrare al revisore la presenza di merce non più utilizzabile, a bassa rotazione (per quanto possibile già in sede inventariale), obsoleta per le opportune valutazioni in ottica bilancio. Un’ulteriore verifica che il revisore dovrebbe impostare già in questa fase preliminare di revisione bilanci 2022 è quanto viene richieste dall’OIC9, ossia la svalutazione per perdite delle immobilizzazioni. Iniziare ad impostare la movimentazione dei cespiti e valutare con gli organi di governance preposti se le immobilizzazioni iscritte hanno subito una riduzione durevole di valore (impairment) già in tale fase (nel caso anche con il supporto di esperti terzi), potrebbe essere raccomandato soprattutto per quelle imprese maggiormente esposte all’attuale situazione generale di difficoltà. In tale fase, il revisore, se lo reputa opportuno, potrà anche richiedere la disposizione di un inventario cespiti.

Ovviamente, l’analisi finanziaria resta centrale. A tal proposito, già nella fase di gestione delle attività preliminari di revisione 2022, l’analisi della continuità aziendale deve essere gestita in modo attento richiedendo l’impostazione delle verifiche indicate dal principio di revisione internazionale ISA Italia 570, da organizzare costantemente durante tutto l’incarico di revisione. Sollecitare l’organo amministrativo affinché provveda, prima ancora della approvazione del bilancio di esercizio 2022, alla redazione del budget economico e di tesoreria in riferimento ai successivi 12 mesi (rif. OIC11), deve rappresentare a dir poco un obbligo per il revisore che è chiamato a doversi esprimere anche nel merito del goig-concern e pertanto chiamato ad analizzare le stime e le ipotesi che gli amministratori hanno assunto per il budget economico e finanziario 2023, oltre all’informativa che ne deve essere fornita.

Un’ultima considerazione è circoscritta all’aspetto della formalizzazione delle carte di lavoro (che siano cartacee e/o elettroniche), le quali devono evidenziare le attività svolte in fase preliminare, magari gestendo in modo separato e opportuno le verifiche di tipo procedurale (es. analisi/follow-up cicli operativi) in un docs rispetto alle verifiche circoscritte al bilancio e alla situazione contabile disponibile nella fase preliminare, propedeutiche alla definizione del programma di audit 2022.
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