Il Decreto Legislativo 39/2010, noto anche come il "Codice della revisione legale", ha introdotto significative riforme nel settore della revisione contabile in Italia. Questo decreto non solo ha stabilito standard professionali elevati per l'esercizio della revisione legale, ma ha anche posto un forte accento sull'obbligo del costante aggiornamento delle competenze attraverso la formazione continua. Tuttavia, uno dei pilastri più rilevanti di questa legislazione è l'introduzione del controllo della qualità degli incarichi di revisione.
Il controllo della qualità operato dal Dlgs 39/2010 si articola su due piani distinti: uno interno e uno esterno. Il primo piano è affidato al revisore stesso, mentre il secondo è supervisionato dal Ministero dell'Economia per i revisori e le società di revisione legale che non hanno incarichi su Entità di Interesse Pubblico (Eip), e dalla Consob per coloro che hanno incarichi su Eip.
Il controllo interno della qualità, gestito dalla stessa struttura del revisore legale, segue i principi Isqm Italia 1, Isqm Italia 2 e Isa Italia 220. Questi principi sono stati adottati con determina dell'Economia, protocollo RR 184, datata 8 agosto 2023, segnalando un continuo impegno nel migliorare il sistema di revisione contabile.
Isqm Italia 1 richiede che il soggetto abilitato alla revisione stabilisca e mantenga un sistema di controllo interno della qualità. Questo sistema deve garantire che il revisore e il suo personale rispettino i principi professionali e le disposizioni di legge e regolamentari applicabili. Inoltre, deve assicurare che le relazioni emesse siano adeguate alle circostanze. Questo principio è fondamentale per garantire la qualità dell'intero processo di revisione.
Per incarichi di revisione conferiti secondo il Dlgs 39/2010, il sistema di controllo interno della qualità deve essere proporzionato all'ampiezza e alla complessità delle attività di revisione legale svolte. Il revisore deve dimostrare all'autorità competente che le direttive e le procedure di controllo interno della qualità siano adeguate in considerazione dell'ampiezza e della complessità delle attività di revisione legale.
Un aspetto cruciale è che il revisore rimane sempre responsabile del proprio sistema di gestione della qualità, anche se appartiene a una rete o utilizza i servizi di un fornitore esterno nel sistema di gestione della qualità o nello svolgimento degli incarichi.
Il controllo interno della qualità è basato sull'approccio al rischio, che comprende la definizione degli obiettivi della qualità e l'identificazione e valutazione dei rischi per il loro raggiungimento. Questo approccio è fondamentale per la pianificazione e l'esecuzione degli incarichi di revisione contabile in modo efficace ed efficiente.
Le aree chiave del controllo interno della qualità includono le responsabilità apicali per la qualità, l'applicazione dei principi etici, l'accettazione e il mantenimento dell'incarico e della clientela, le risorse umane, l'esecuzione dell'incarico, il monitoraggio e la documentazione.
In sintesi, il Dlgs 39/2010 ha innalzato gli standard professionali nella revisione legale in Italia, promuovendo la formazione continua e introducendo rigorosi controlli interni e esterni sulla qualità degli incarichi di revisione. Questi cambiamenti mirano a garantire la fiducia del pubblico negli audit finanziari e a mantenere l'integrità del sistema finanziario italiano.
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