Il mondo della revisione contabile è un pilastro essenziale dell'integrità finanziaria e della trasparenza aziendale. Per garantire che questa attività sia eseguita in modo corretto ed efficace, è fondamentale avere un sistema di controllo di qualità ben definito. In Italia, il controllo di qualità dei revisori è regolamentato dal Decreto Legislativo 39/2010, che stabilisce chi, come, e con quale frequenza deve essere sottoposto a revisione. Inoltre, specifica i criteri utilizzati per individuare i soggetti sottoposti a esame.
Chi effettua il controllo? - Il controllo di qualità dei revisori in Italia è gestito da due enti principali: la Consob e il MEF (Ministero dell'Economia e delle Finanze). La Consob è responsabile del controllo dei revisori con incarichi nelle entità di interesse pubblico (EIP), mentre il MEF supervisiona tutti gli altri revisori.
Quando e come avviene il controllo di qualità? - L'articolo 20 del D.lgs. 39/2010 stabilisce chi debba essere sottoposto a controllo e con quale frequenza. In particolare, il controllo di qualità avviene attraverso una verifica accurata dei documenti e delle carte di lavoro utilizzate dai revisori. L'individuazione dei soggetti da sottoporre a esame si basa su un'analisi del rischio, che considera vari fattori, tra cui la conformità ai principi di revisione, l'indipendenza, le risorse impiegate e i corrispettivi pattuiti. Per le società di revisione, viene anche valutato il sistema di controllo interno della qualità.
La periodicità dei controlli varia a seconda dell'ente che li effettua. Il MEF esegue i controlli almeno una volta ogni sei anni, mentre la Consob li effettua almeno ogni tre anni.
Chi Sotto è sottoposto a controllo? - Sono soggetti al controllo di qualità, almeno una volta ogni sei anni, gli iscritti nella sezione A del Registro dei Revisori Legali che hanno svolto la revisione legale dei bilanci di entità che superano determinati limiti, tra cui:
- Stato patrimoniale: 4 milioni di euro;
- Ricavi netti: 8 milioni;
- Numero medio dipendenti: 50.
Tuttavia, per i revisori che assumono incarichi in piccole imprese che non superano almeno due dei tre criteri sopra citati, non è prevista una specifica periodicità per il controllo.
Come viene valutato il rischio? - La valutazione del rischio viene effettuata in due momenti distinti, tenendo conto delle caratteristiche soggettive del revisore e del suo portafoglio clienti. Questo processo include anche l'analisi di eventuali provvedimenti presi nei confronti del revisore, come quelli previsti dagli articoli 24 e 24-bis del d.lgs. 39/2010.
Collaborazione durante i controlli - Durante i controlli, che si prevede inizieranno nel corso del 2024, i revisori sono tenuti a collaborare con gli ispettori della qualità. Questo implica l'accesso ai locali del revisore, la fornitura di informazioni e la consegna dei documenti e delle carte di lavoro richiesti.
In conclusione, il controllo di qualità dei revisori è un elemento fondamentale per garantire l'integrità e la trasparenza dell'attività di revisione contabile in Italia. La periodicità dei controlli, la valutazione del rischio e la cooperazione dei revisori sono tutti elementi chiave che contribuiscono a mantenere elevati standard di qualità e professionalità in questo settore critico.