Nel panorama economico attuale, uno degli obiettivi primari di molti operatori nel settore finanziario è il contrasto a reati quali il favoreggiamento, il trasferimento fraudolento di valori, il riciclaggio e l’autoriciclaggio. In Italia, la legge ha introdotto normative specifiche per affrontare l'antiriciclaggio, tra cui il D.lgs. 231/2007, noto come "la 231". Questo decreto si concentra sulla prevenzione dell'antiriciclaggio di liquidità proveniente da attività criminali e sul trasferimento di denaro o beni derivanti da reati dolosi. Il decreto legislativo del 25 maggio 2017 n. 90 ha successivamente apportato modifiche significative a questa normativa.
L'importanza dell'antiriciclaggio è stata ulteriormente sottolineata nel 2020 con la modifica dell'ISA 250/B intitolato "le verifiche della regolare tenuta della contabilità sociale" per integrare le linee guida e le regole relative all'antiriciclaggio in capo al revisore legale. Queste linee guida sono state fornite dal CNDCEC, dall'ASSIREVI e dalla CONSOB, fornendo indicazioni dettagliate sulle procedure da seguire per i revisori legali e le società di revisione.
Gli operatori obbligati a rispettare queste normative comprendono i revisori legali e le società di revisione legale con incarichi su enti di interesse pubblico e su enti sottoposti a regime intermedio, nonché i revisori legali e le società di revisione senza incarichi di revisione su enti di interesse pubblico e sottoposti a regime intermedio. Tali soggetti sono tenuti a eseguire i compiti previsti dalla normativa prima di accettare un incarico di revisione.
Il principale obbligo dei revisori contabili e delle società di revisione in materia di antiriciclaggio è sottoporre i clienti a una verifica certa e adeguata in base a diverse circostanze. Questa verifica può essere ordinaria, semplificata o rafforzata, e aiuta i revisori a compiere un altro importante compito: la segnalazione di operazioni sospette (SOS). Queste operazioni sospette possono riguardare il riciclaggio di denaro o il finanziamento del terrorismo, nonché la veridicità dei dati ottenuti nell'identificazione delle controparti.
I revisori contabili e le società di revisione sono soggetti agli stessi obblighi dei professionisti in materia di antiriciclaggio. Tuttavia, la revisione contabile, quando applicata secondo gli standard ISA Italia, è parte integrante del processo di revisione che culmina nell'espressione del giudizio professionale sul bilancio.
L'attività di antiriciclaggio è suddivisa in cinque fasi fondamentali che seguono il processo di revisione. La fase preliminare comprende l'acquisizione dei dati del cliente e la verifica. La fase successiva implica la preparazione del programma di revisione per valutare l'affidabilità del sistema di controllo interno. La terza fase coinvolge la verifica campionaria di conformità e la rilevazione dei fatti amministrativi in base ai principi contabili corretti e completi.
Le ultime due fasi, esecutiva finale ed esecutiva conclusiva, riguardano la verifica dei saldi di bilancio relativi alle transazioni e il rilascio della relazione contenente il giudizio sul bilancio. Tuttavia, è importante notare che il giudizio non può essere rilasciato se il bilancio contiene voci o importi non determinati e non determinabili.
La fase preliminare di accettazione dell'incarico è cruciale, poiché nessun professionista accetterebbe incarichi con problemi evidenti, evitando così il rischio di intraprendere attività che potrebbero generare conflitti di natura civile e penale.
I revisori operano normalmente a campione e utilizzano il principio della ragionevole sicurezza, tenendo conto di vari fattori, tra cui il tipo di cliente, il rapporto continuativo, il prodotto, la transazione e le peculiarità dell'attività, le dimensioni e la complessità dei dati e delle informazioni acquisite.
Un aspetto cruciale dell'antiriciclaggio è la gestione del rischio, che determina l'intensità e l'estensione degli obblighi di adeguata verifica. In base al rischio associato a ciascun cliente, vengono applicate procedure semplificate o rafforzate. Inoltre, l'obbligo di segnalazione alle autorità competenti è strettamente legato all'individuazione di anomalie e non segue classificazioni a priori.
In sintesi, i revisori contabili e le società di revisione svolgono un ruolo cruciale nella lotta all'antiriciclaggio in Italia, adottando un approccio basato sul rischio e valutando attentamente le operazioni per individuare e segnalare attività sospette. La normativa antiriciclaggio è un elemento essenziale nell'ambiente finanziario italiano e richiede una cooperazione continua tra i professionisti e le autorità di vigilanza per garantire la sicurezza finanziaria e prevenire attività illecite.
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