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“Audit proviene da “ascolto”. Per risalire alle origini della parola dobbiamo far riferimento al periodo dell’impero romano.
I romani, infatti, controllavano l’amministrazione del denaro pubblico mediante “l’audizione” dei risultati contabili (quindi attraverso il controllo contabile e fiscale). Tali controlli venivano affidati a soggetti terzi (controllori).
Oggi questa parola è impiegata per indicare lo strumento con il quale capire se nelle varie aree ed attività del “sistema aziendale” vengono rispettate tutte le procedure, se sono chiari ruoli e doveri, se gli obiettivi aziendali sono correttamente gestiti e perseguiti e se rispettano norme e regolamenti.
Lo scopo principale dell’audit è quello di adempiere agli obblighi normativi oltre all’ottenimento di una specifica certificazione di correttezza e veridicità dei dati contabili e del rispetto delle norme che regolano la materia.
Ovviamente è inutile ribadire che un audit efficace dovrà necessariamente essere condotta da un auditor di comprovata esperienza.
L’auditor, nello svolgimento delle proprie funzioni, dovrà necessariamente collaborare con tutto lo staff e la governance aziendale. Ciò al fine di ottenere tutti i dati necessari per un controllo efficace e per effettuare tutte le dovute indagini che gli permetteranno di evidenziare eventuali obiettivi mancati e/o difformità nella normale gestione.
In questo modo l’auditor, dopo aver mappato quali sono le aree di maggiore rischio, all’interno dell’azienda, avrà la possibilità di prospettare tutte le più adeguate soluzioni necessarie alla struttura e alle diverse esigenze aziendali.
È opportuno sottolineare che negli ultimi anni è maggiormente sentita la necessità di disporre di modelli di gestione in grado di individuare, in ambito aziendale, i rischi e le eventuali difficolta all’interno della governance aziendale. Infatti attraverso la gestione del rischio si avrà la possibilità di controllare non solo l’assetto procedurale e organizzativo dell’azienda, ma anche la salvaguardia del proprio patrimonio, dell’assetto economico finanziario e dell’efficacia e dell’efficienza dell’intera gestione aziendale.
La tipologia di analisi condotta dall’Auditor, nel processo di auditing, dovrà necessariamente riguardare una attenta disamina dei protocolli da adottare, delle modalità e delle forme di acquisizione di informazioni nonché della tipologia e della veridicità dei dati ottenuti.
Al fine di avere una conoscenza completa dell’organizzazione aziendale, dunque, deve essere predisposta dall’auditor una adeguata e specifica procedura di analisi.
Quindi sarà indispensabile, come primo step, la predisposizione di una check list per la raccolta dei dati e delle informazioni, partendo evidentemente dalla realtà aziendale.
L’Auditor, nell’espletamento della propria attività, dovrà innanzitutto identificare almeno tre macrocategorie di impostazione: