Con l’avvicinarsi della chiusura dell’esercizio, il revisore deve organizzarsi per pianificare e partecipare alle verifiche inventariali, che si caratterizzano per un riscontro delle quantità in stock (già allineate dagli addetti di magazzino) rispetto al dato che la società identifica quale entità del magazzino di fine esercizio. In linea con i riferimenti rappresentati dai principi di revisione internazionale (Isa Italia), la cui recente introduzione con la pubblicazione da parte della Ragioneria Generale dello Stato di una nuova versione aggiornata si applica alle revisioni contabili dei bilanci relativi ai periodi amministrativi che iniziano già a partire dal 1° gennaio 2022 o successivamente, l’approccio del revisore deve essere sempre più orientato da logiche di proattività e di valutazione delle situazioni in cui il cliente (l’impresa oggetto di incarico) si trova in quel preciso momento.
I condizionamenti imposti a molte imprese in questi ultimi anni (la pandemia prima e l’inflazione causa un contesto internazionale influenzato dal conflitto in est Europa), impongono l’applicazione delle procedure di identificazione e valutazione del rischio quali base per programmare l’attività di audit. E proprio in base a tale presupposto, in vista della chiusura dell’esercizio i revisori devono pianificare le verifiche di inventario, le quali rappresentano una procedura obbligatoria finalizzata a raccogliere elementi probativi sufficienti ed appropriati riguardanti l’esistenza e lo stato delle rimanenze di magazzino, quando il valore delle stessa rappresenta un dato di bilancio significativo.
Obiettivo principale della verifica inventariale è, appunto, soddisfare l’asserzione dell’esistenza. Il revisore con le verifiche che dispone con l’inventario fisico, controlla che le giacenze (valorizzate) in bilancio coincidano con lo stock oggetto di verifica in sede inventariale (test di comparison). In aggiunta, verifiche sullo stock consentono di organizzare, successivamente, controlli specifici rispetto all’asserzione della competenza, implementando i cosiddetti test di cut-off. Tale verifica solitamente comporta la richiesta da parte del revisore della documentazione associata alle ultime cinque operazioni di scarico e di carico riferite all’esercizio oggetto di audit ed alle prime cinque operazioni di carico e di scarico riferite all’esercizio successivo a quello oggetto di revisione.
Nell’ambito del test di cut-off il revisore controlla anche la correttezza degli stanziamenti di fine esercizio circoscritti alla registrazione per fatture da ricevere e fatture da emettere relativamente alle operazioni oggetto di verifica. L’ISA Italia 501 descrive le procedure che il revisore è tenuto a svolgere al fine di raccogliere elementi probativi sufficienti e appropriati riguardanti l’esistenza e le condizioni delle rimanenze di magazzino quando applicabile. Per quanto riguarda l’organizzazione della verifica inventariale, il revisore dovrà preliminarmente acquisire la procedura (inventariale) che la direzione della società (istruzioni e procedure) redige e che rappresenta la guida sia in termini operativi ma anche di sicurezza cui gi addetti ed il personale coinvolto nell’inventario dovranno tenere in considerazione, quale importante riferimento. Da un punto di vista di approccio operativo, invece, il revisore può adottare vari criteri di selezione degli articoli oggetto di conta (ad esempio una selezione in base al valore unitario dell’articolo (item), piuttosto che per valore complessivo degli articoli riferiti a medesimo item), una volta acquisito il tabulato inventariale. Durante le verifiche inventariali se il revisore dovesse riscontrare numerose differenze rispetto alle rilevazioni dell’azienda, sarebbe auspicabile che estendesse il campione selezionato per capire se gli errori interessano tutto il magazzino oppure un’area limitata dello stesso.
Inoltre, egli verifica l’eventuale presenza di merci obsolete, danneggiate, a lento rigiro o in quantità notevolmente eccedente rispetto il normale fabbisogno. Un approccio scettico e curioso è importante nell’ambito della gestione dell’attività di verifica inventariale. Altro aspetto di interesse per il revisore è identificare eventuali merci presenti in magazzino ma eventualmente di proprietà di terzi o magari già oggetto di scarico ma non ancora consegnate. Tali merci devono essere ben visibili e sarebbe preferibile prenderne evidenza. Alla conclusione dei propri controlli, il revisore attende dalla società il tabulato definitivo delle giacenze di magazzino oltre ad acquisire evidenza delle rettifiche inventariali (quantità e valore) che sono state registrate all’esito dell’attività di allineamento del dato fisico (contato) con il dato contabile (rettificato).
La gestione e corretta finalizzazione dell’inventario di magazzino è per il revisore una fondamentale procedura in quanto consente all’impresa di comprendere la modalità della gestione delle rimanenze e apportare miglioramenti in presenza di una procedura non adeguata; similmente, consente al revisore di soddisfare una serie di obiettivi circoscritti alla verifica del bilancio e particolarmente alla voce rimanenze, come ad esempio valutare l’effettivo valore tenuto conto della corretta valutazione dello stock anche rispetto della possibile presenze di slow-moving e/o materiale obsoleto.
In previsione della prossima chiusura dell’esercizio in corso, potrebbe essere preferibile sollecitare le società clienti in cui sono pianificati gli inventari, affinché si acquisisca la procedura inventariale che la società ritiene di adottare e di invitare a procedere ad una prima verifica circoscritta alla possibile presenza di materiale obsoleta e da rottamare prima della chiusura dell’esercizio e affidarsi a società professionalmente esperte ed abilitate alla gestione delle rottamazioni, evitando così di dover imputare fondi svalutazione delle rimanenze. Infatti, la presenza di merce obsoleta e della valutazione di merce a lento utilizzo (slow moving) richiede di rilevare fondi svalutazione specifici per poter riflettere in bilancio il valore corretto delle rimanenze (minore tra costo di acquisto e mercato). Il revisore formalizzerà l’attività inventariale disposta con la stesura di un memorandum da archiviare nelle proprie carte di lavoro. In conclusione, in presenza di depositari terzi cui l’azienda ricorre per la gestione in deposito e/o in lavorazione di merce della stessa, questi devono rientrare nella procedura di conferma saldi.
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