Le partecipazioni, come noto, possono essere classificate tra le immobilizzazioni o nell’attivo circolante a seconda della loro destinazione; qualora sia ipotizzata una loro permanenza durevole nel portafoglio della società, andranno posizione tra le immobilizzazioni, diversamente, qualora sia ipotizzato uno scambio veloce delle stesse, troveranno collocazione nell’attivo circolante.
Per determinare la loro collocazione si considera la volontà della direzione e l’effettiva capacità dell’impresa di gestirle per un periodo prolungato periodo di tempo.
Le operazioni che hanno per oggetto le partecipazioni sono assimilabili a quelle dei cicli di scambio, per quanto concerne il loro acquisto o vendita con relativo pagamento e incasso; un’altra complessità è invece insita nella valutazione del loro valore di bilancio durante la loro permanenza all’interno dello stesso.
Di seguito vengono indicate le transazioni rilevanti nel ciclo di vita delle partecipazioni, le classi di valori che vengono coinvolte e le evidenze documentali di cui il revisore deve tenere conto:
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acquisto: le voci di bilancio interessate sono le disponibilità liquide e le immobilizzazioni finanziarie o le attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni; le evidenze documentali sono le contabili bancarie o gli estratti conto, eventuali delibere assembleari o del CdA, i documenti o gli atti di acquisto;
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incasso di dividendi: le voci di bilancio interessate sono le disponibilità liquide, i proventi finanziari, i crediti verso l’erario per le ritenute; le evidenze documentali sono le contabili bancarie o gli estratti conto, le delibere assembleari di distribuzione;
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vendite: le voci di bilancio interessate sono le disponibilità liquide, le immobilizzazioni finanziarie o le attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni, plus e minusvalenze su partecipazioni; le evidenze documentali sono le contabili bancarie o gli estratti conto, eventuali delibere assembleari o del CdA, i documenti o gli atti di vendita.
È necessario che il revisore ponga molta attenzione a questa area sia perché ha impatto sulla gestione finanziaria e mobiliare dell’impresa, sia perché è un’area critica sotto diversi aspetti: innanzitutto occorre stabilire se la collocazione in bilancio è corretta, in secondo luogo è una posta la cui valutazione deve tenere conto di molte variabili (ad esempio, è necessario calcolare il fair value? È presente una perdita durevole di valore? È presente un avviamento? Sono state oggetto di rivalutazione?).
Ecco quindi che è necessario soddisfare i seguenti obiettivi di revisione:
- obiettivo di esistenza: le partecipazioni esistono e esiste un titolo che dimostra la proprietà;
- obiettivo di legittimità di diritti e doveri: sono titoli rappresentativi di una partecipazione al capitale di un’altra impresa, con tutto ciò che ne consegue;
- obiettivo di competenza: le operazioni devono essere registrate nell’esercizio corretto, così come i proventi rappresentati dai dividendi devono essere indicati in bilancio sulla base di una delibera assembleare della partecipata;
- obiettivo di completezza: tutte le operazioni riguardanti le partecipazioni devono essere identificate e registrate correttamente, ivi comprese le perdite di valore;
- obiettivo di misurazione e accuratezza: le registrazioni sono materialmente corrette, sono accurate e riflettono gli effetti patrimoniali ed economici dell’operazione; interessi, dividendi e ritenute sono correttamente calcolati;
- obiettivo di corretta valutazione: le rappresentazioni in bilancio sono effettuate applicando correttamente i principi contabili; i saldi riflettono eventi e circostanze che influenzano la loro valutazione;
- obiettivo della corretta esposizione in bilancio: la contabilità riflette correttamente l’operazione, in nota integrativa sono contenute tutte le informazioni utili a dare i dettagli richiesti dalla norma ed è presente l’elenco delle partecipazioni detenute direttamente o per interposta persona.
Se la pianificazione viene eseguita nella maniera corretta, è possibile che la sensibilità a fattori e condizioni che possano influenzare la valutazione del revisore aumenti: è importante quindi che, prima di selezionare le procedure di revisione da attuare, risulta importante considerare l’impatto dei rischi che possa influenzare questa voce di bilancio.
Questa valutazione preliminare fa sì che il revisore abbia una traccia scritta relativamente alla sua conoscenza dei rischi e consente sia di determinare un approccio alla revisione corretto, sia di stabilire le attività successive necessarie.
Si riporta infine di seguito l’elenco di quesiti che il revisore deve quindi porsi ai fini di effettuare la corretta valutazione delle partecipazioni e della loro esposizione:
- a) le partecipazioni immobilizzate sono valutate al costo ridotto per perdite di valore? Con il metodo del patrimonio netto? La valutazione è coerente con il precedente esercizio?
- b) Le partecipazioni non immobilizzate sono valutate al minore tra il costo e il valore di realizzo? La valutazione è coerente con il precedente esercizio?
- c) Sussistono differenze tra quanto esposto in bilancio e quanto desumibile dalle conferme esterne? I dividendi sono contabilizzati secondo il principio della competenza?
- d) Ci sono partecipazioni non realmente disponibili? Esistono garanzie o vincoli di terzi?
- e) Si rende necessario effettuare un impairment test?