L’appello proposto dall’Agenzia delle Entrate nei confronti di tutte le parti contribuenti, ma notificato solamente al difensore costituito è ammissibile perché nel processo tributario, così come in quello civile, è valida la notifica dell’impugnazione eseguita mediante consegna di una sola copia all’unico difensore costituito in rappresentanza di più parti.
L’appello proposto dall’Entrate è pure ammissibile quando non vi sia corrispondenza tra l’Ufficio che l’ha proposto e quello nei cui confronti è stata resa la sentenza di primo grado. Ciò si deve, in particolare, al carattere unitario dell’Agenzia delle Entrate e al principio di effettività della tutela giurisdizionale che impone di ridurre al massimo le ipotesi d’inammissibilità.
L’appello tributario, infine, è procedibile anche quando l’originale dell’atto è stato depositato in segreteria oltre i termini per la costituzione dell’appellante: è sufficiente il deposito tempestivo della cosiddetta “velina” del ricorso.
È quanto si apprende dalla recente giurisprudenza della Suprema Corte.
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Appello tributario. Chiarimenti dalla Corte (125 kB)
Appello tributario. Chiarimenti dalla Corte - Giustizia & Sentenze N. 29-2015
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