Il consulente fiscale risponde, in concorso con il cliente, del reato di indebita compensazione, se è lui che ha “ideato” la frode ai danni dell’Erario ed anche se solo il cliente ha beneficiato della operazione fiscalmente illecita. La responsabilità del professionista peraltro è aggravata - in considerazione di quanto stabilisce il riformato articolo 13-bis del D.Lgs. n. 74/00 - se la frode è complessa e caratterizzata dalla “serialità”. Queste indicazioni provengono dai Giudici della Terza Sezione Penale della Corte di Cassazione, che, in una sentenza pubblicata lo scorso 18 gennaio, hanno tratteggiato, fra l’altro, il perimetro applicativo della nuova aggravante a effetto speciale (aumento della pena fino alla metà) dell’elaborazione di modelli “seriali” di evasione da parte di professionisti (ad es. commercialisti e avvocati) nell’esercizio dell’attività di consulenza fiscale.
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Reato aggravato del consulente fiscale (226 kB)
Reato aggravato del consulente fiscale - Giustizia & Sentenze n. 8 - 2018
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