Lista Falciani. Gli accertamenti

Con la recente sentenza n. 11/20/13 del 28 gennaio scorso, la Commissione tributaria Regionale Lombardia è tornata ad affrontare la questione della legittimità di accertamenti fondati sugli elementi contenuti nella cosiddetta “lista Falciani”. Si tratta di una lista elaborata sulla scorta di informazioni riservate fornite da un ex dipendente dell’Istituto di credito svizzero HSBC relativamente a conti correnti intestati a persone fisiche o giuridiche.
L’elenco è stato trasmesso in Italia sia per effetto di una rogatoria internazionale disposta dalla Procura di Torino sia in ragione dell’attivazione, sul piano amministrativo, da parte della Guardia di Finanza dei canali di cooperazione internazionale in essere fra l’Italia e gli altri Stati membri dell’Unione europea. Sulla scorta di tali informazioni, l’Amministrazione Finanziaria italiana - dopo aver approfondito le posizioni dei soggetti risultati titolari dei rapporti finanziari - ha intrapreso una serie di interventi mirati nei confronti di alcuni di essi che, in violazione delle norme sul monitoraggio fiscale, non risultavano aver comunicato la disponibilità di capitali all’estero. Gli accertamenti fiscali eseguiti sono stati, almeno in buona parte, impugnati dai contribuenti dinanzi ai diversi organi della giustizia penale, tributaria e di legittimità con esiti assai diversi. Dopo aver illustrato i contenuti delle principali decisioni si proporranno, in conclusione, alcune personali considerazioni.