La professione di Dottore Commercialista si presta particolarmente al rischio di incriminazioni per reati di riciclaggio di denaro, come è possibile desumere dalla lettura di alcune importanti sentenze. La prima che si vuole richiamare riguarda sicuramente la recentissima sentenza della Suprema Corte di
Cassazione, n. 43130/14 del 15 ottobre 2014, che ha confermato gli arresti domiciliari ad un commercialista incensurato coinvolto nel reato di riciclaggio.
La sentenza si concentra soltanto sulle misure cautelari, ma mostra appieno con quale rigore possa essere giudicato un professionista che commetta il reato di riciclaggio: ipotesi tutt’altro che remota, se consideriamo la tipologia dell’attività svolta. È infatti necessario ricordare che è punibile, ai sensi dell’art. 648-bis c.p. chiunque sostituisce o trasferisce denaro, beni o altre utilità provenienti da delitto non colposo, ovvero compie in relazione ad essi altre operazioni, in modo da ostacolare l'identificazione della loro provenienza delittuosa.
La pena è aumentata quando il fatto è commesso nell’esercizio di un’attività professionale.
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Riciclaggio. Rischi per i Commercialisti (361 kB)
Riciclaggio. Rischi per i Commercialisti - Fiscal Approfondimento N. 43-2014
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