Dalla lettura di una recentissima sentenza della Corte di Cassazione, emerge che, in sede processuale, il lavoratore può dimostrare il carattere ritorsivo del licenziamento anche avvalendosi di registrazioni foniche effettuate all’insaputa degli interlocutori, purché pertinenti alla tesi difensiva e non eccedenti le sue finalità.
Indice argomenti
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Premessa
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Il caso
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Valenza probatoria delle conversazioni registrate di nascosto
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Registrazioni audio per provare la natura ritorsiva del licenziamento (202 kB)
Registrazioni audio per provare la natura ritorsiva del licenziamento - Le conversazioni sul luogo di lavoro sono fonte di prova anche se registrate senza il consenso degli interessati
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