16 luglio 2015

Boeri boccia l’ispettorato nazionale del lavoro

Il Presidente dell’INPS esprime parere negativo in merito all’istituzione nazionale del lavoro

Autore: Redazione Fiscal Focus
Arriva un secco “no” da Tito Boeri in merito all’istituzione nazionale del lavoro. Infatti secondo il numero uno dell’INPS, l’istituzione di questo nuovo Ente pubblico non è affatto lo strumento più idoneo ed economico per porre rimedio all’evasione contributiva, in quanto risulta costosa, inefficiente e lascia un’attività strategica in sospeso a lungo. A ciò si aggiungono le importanti implicazione per l’INPS che, venendo a trovarsi in una situazione sempre più marginale nella funzione ispettiva, troverà non pochi problemi nel raggiungere i compiti istituzionali consistenti nella tutela dei diritti previdenziali dei lavoratori.

Alla luce di ciò, Boeri ha suggerito una proposta alternativa e attuabile fin da subito, che evita di fatto la creazione di una nuova infrastruttura. In particolare, per realizzare l’integrazione dei servizi ispettivi del Ministero del Lavoro, dell’INPS e dell’INAIL, Boeri si rende immediatamente disponibile ad accogliere al suo interno gli ispettori delle altre amministrazioni, a dare loro supporto sul piano amministrativo, informatico e nella formazione. Se ciò dovesse risultare di difficile realizzazione, Boeri ha comunque in serbo un piano B, ossia l’istituzione presso l’Inps di una “Cabina di regia” che, costituita dai rispettivi rappresentanti degli Enti coinvolti, consenta di condurre e governare una fase temporanea di coordinamento delle Amministrazioni interessate. Questo coordinamento richiede un’adeguata dotazione informatica, quale la dorsale informatica disponibile presso l’Inps.

Le affermazione del Presidente sono contenuti nel testo pubblicato in audizione il 15 luglio 2015 alla Commissione lavoro del Senato, che analizza lo schema di decreto legislativo recante “Disposizioni per la razionalizzazione e la semplificazione dell’attività ispettiva in materia di lavoro e legislazione sociale, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183”, approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri in data 11 giugno 2015.

Ispettorato nazionale del lavoro - Sebbene Boeri condivida pienamente l’esigenza di unificare l’attività ispettiva al fine di: uniformare i poteri degli ispettori delle tre diverse amministrazione (MLPS, INPS e INAIL), evitare complicati flussi informativi tra i diversi servizi ispettivi e ovviare di conseguenza alle eventuali duplicazioni degli interventi ispettivi, lo stesso non può dirsi dei mezzi con cui s’intende arrivare a tali obiettivi. Infatti, secondo Tito Boero la creazione di una nuova agenzia, così come prospettato dal governo, risulta:
costosa, in quanto l’istituzione di un nuovo ente implica costi connessi alle insopprimibili attività di supporto necessarie al proprio funzionamento. Tali strutture organizzative, in genere, assorbono circa il 20% del personale quindi, nel caso specifico, comporterebbero la creazione di una struttura di supporto di più di 1000 persone (per servire 5140 ispettori) che dovrebbe essere utilizzata a supporto esclusivo delle attività dell’agenzia. Ci sarebbero, inoltre, costi aggiuntivi legati alla creazione, ex novo, della dorsale informatica e degli applicativi informatici volti all’incrocio dei dati, indispensabili per l’esercizio dell’azione di vigilanza;
inefficiente, in quanto il decreto legislativo prevede espressamente che l’attività ispettiva del personale dell’INPS e dell’INAIL sia, di fatto, guidata dal costituendo Ispettorato nazionale che definisce, oltre alle linee di condotta e alle direttive di carattere operativo, tutta la programmazione ispettiva e le specifiche modalità di accertamento, e ne cura anche la formazione.
Al contempo il personale dell’agenzia rimarrebbe a carico delle amministrazioni di provenienza, che dovrebbero anche erogare i premi di risultato. Quindi, secondo Boeri un struttura così organizzata rischia di creare incentivi perversi nella gestione del personale perché separa chi paga da chi spende.
• tale da lasciare un’attività strategica in sospeso a lungo. L’unificazione auspicata all’interno del costituendo Ispettorato non sarebbe in grado sin da subito di garantire un pieno presidio volto alla gestione efficace dell’azione di recupero del gettito contributivo e della legalità del lavoro.

La proposta – Il Presidente dell’INPS, però, non si è soltanto fermato ad evidenziare i punti critici dell’ispettorato nazionale del lavoro e delle conseguenze in capo all’Istituto stesso, ma ha fornito una proposta alternativa e attuabile fin da subito. L’idea sarebbe quella di accogliere all’interno dell’INPS gli ispettori delle altre amministrazioni, fornendo loro supporto sul piano amministrativo, informatico e nella formazione. In caso di fallimento, si legge nel testo pubblicato ieri in audizione alla Commissione lavoro del Senato, “si potrebbe comunque procedere all’istituzione presso l’Inps di una Cabina di regia che, costituita dai rispettivi rappresentanti degli Enti coinvolti, consenta di condurre e governare una fase temporanea di coordinamento delle Amministrazioni interessate. Questo coordinamento richiede un’adeguata dotazione informatica, quale la dorsale informatica disponibile presso l’Inps”.
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