9 marzo 2016

Jobs Act autonomi: i CdL chiedono “parità di genere”

Sono allo studio una serie di progetti per ridurre la “parità di genere”, soprattutto a livello retributivo

Autore: REDAZIONE FISCAL FOCUS
L’incremento occupazionale passa per l’equità di genere. A sostenerlo fortemente sono i Consulenti del Lavoro, che in un Comunicato stampa del 7 marzo u.s. promuovono l’impegno della categoria per arrivare ad un ampliamento della disciplina relativa alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Un piccolo passo in avanti è stato già compiuto con il Jobs Act (L. n. 183/2014), ma sul fronte del lavoro autonomo molto deve ancora essere fatto. Sebbene la riforma abbia ampliato la necessità delle donne di conciliare i tempi di vita e di lavoro, i CdL ritengono che sia prioritario intervenire a favore delle donne professioniste, molto penalizzate sul fronte retributivo rispetto ai colleghi uomini.

Difatti, se è vero che a livello generale in Italia i lavoratori guadagnano il 7,3% in più delle lavoratrici, nel mondo delle professioni le percentuali sono molto più alte. Se non altro perché in gravidanza o in malattia le professioniste – non potendo lavorare – vedono drasticamente abbassare i loro redditi. Una differenza uomo-donna che inevitabilmente, a cascata, si riflette sulla contrazione del volume d'affari complessivo del mondo delle professioni.

Le pari opportunità, secondo la Presidente Calderone, devono essere declinate in pari condizioni di lavoro, mettendo in campo "strumenti di welfare flessibili che offrano alle professioniste sostegni aggiuntivi al congedo di maternità obbligatorio". “La Riforma del Lavoro, iniziata con il Jobs Act, potrà dirsi conclusa - ha ribadito Calderone - con un piano normativo efficace anche sul fronte del lavoro autonomo, che possa favorire le esigenze dei professionisti iscritti agli ordini professionali”.

Interventi del CNO – Sul punto, il CNO ha messo in campo, tramite la sua Commissione, una serie di progetti per sostenere le professioniste. Tra questi è in corso di definizione una convenzione con il Dipartimento delle pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri per l'avvio di una banca dati che metta in rete le professioniste e la P. A.

È in studio, inoltre, una relazione tra le patologie tumorali e lo stress da lavoro per orientare le politiche assistenziali delle professioni.
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