Premessa – Sono stati modificati i termini per rettificare le comunicazioni obbligatorie. Infatti, a decorrere dal 16 giugno prossimo, la rettifica dei dati “essenziali” potrà essere eseguita esclusivamente entro 5 giorni dalla comunicazione originaria senza incorrere in sanzioni. Scaduto tale periodo potranno essere rettificati esclusivamente i dati “non essenziali”. Tuttavia, fino alla data su menzionata la rettifica dei dati “non essenziali” può essere eseguita in qualunque momento. Tale modifica si è resa necessaria a causa di alcune difficoltà operative lamentate dai datori di lavoro, soprattutto con riguardo al riconoscimento delle agevolazioni connesse alle tipologie di contratti di lavoro. Difficoltà scaturite dalle modifiche al sistema e ai modelli che sono state introdotte con il Decreto Direttoriale n. 240/2011. Lo comunica il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con la nota protocollo n. 7191 del 21 maggio 2012 elencando altresì quali sono i dati “essenziali” passibili di rettifica.
Modello “Unificato-Unilav” – Le novità riguardano quelle comunicazioni obbligatorie che tutti i datori di lavoro, pubblici o privati, devono trasmettere telematicamente mediante il modello “Unificato-Unilav”, modello “Unificato-Somm” e modello “Q” in caso di assunzione, di proroga, di trasformazione e di cessazione del rapporto di lavoro.
La rettifica – Il Ministero del Lavoro, nell’elencare i dati “essenziali” rettificabili entro 5 giorni dalla comunicazione, precisa che qualora la rettifica successiva ai 5 giorni riguardi la sede legale del datore di lavoro, il domicilio del lavoratore o la sede di lavoro, il nodo di coordinamento nazionale provvederà a smistare la nuova comunicazione rettificata anche ai servizi informatici destinatari della comunicazione originaria. Ciò al fine di garantire la piena tracciabilità delle comunicazioni rettificate.
Le modalità – Quanto alle modalità di rettifica, esse possono essere attivate dal soggetto abilitato in due modi: mediante il sistema informatico online, utilizzando il codice di comunicazione al fine di ricercare la comunicazione da rettificare e provvedere ad effettuare le necessarie correzioni; mediante l’invio di un file XML, inviando nuovamente la comunicazione rettificata e indicando il codice di comunicazione attribuito a quella da rettificare. Va da sé che la comunicazione precedente alla rettifica perde efficacia non appena il sistema informatico rilascia la ricevuta con il relativo codice, che attesta l’avvenuta rettifica.
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