Il Consiglio e la Fondazione nazionale dei commercialisti hanno pubblicato il documento di ricerca intitolato il “Lavoro occasionale a tempo determinato in agricoltura” (allegato), il quale è stato redatto nell’ambito dell’area di delega “Economia e Fiscalità del lavoro” assegnata ai consiglieri nazionali Marina Andretta e Aldo Campo allo scopo di delineare i tratti essenziali della nuova disciplina del contratto occasionale a tempo determinato in agricoltura (LOAgri) introdotto, in via sperimentale per il biennio 2023-2024, dalla legge di Bilancio 2023, alla luce delle più recenti modifiche intervenute sul piano sanzionatorio.
Con un comunicato stampa diffuso nella giornata di ieri, il CNDCEC spiega che l’elaborato focalizza l’attenzione sull’utilizzo di una forma semplificata di utilizzo delle prestazioni di lavoro occasionale in agricoltura (LOAgri), introdotta dalla legge di bilancio 2023 (legge n. 197/2022, art. 1, co. da 344 a 354) per il biennio 2023-2024, al fine di garantire la continuità produttiva delle imprese agricole e creare le condizioni per facilitare il reperimento di manodopera per le attività stagionali.
Pertanto – prosegue il comunicato -, dal 1° gennaio 2023, è previsto un divieto generale di accesso al contratto di prestazione occasionale da parte delle imprese operanti nel settore dell’agricoltura poiché la nuova disciplina transitoria sostituisce la regolamentazione originariamente prevista per il settore agricolo. Attualmente, il contratto di prestazione occasionale è disciplinato dall’art. 54-bis introdotto con il d.l. n. 50/2017 (convertito con modifiche dalla l. n. 96/20) e si distingue tra il ricorso al Libretto famiglia, per le persone fisiche che non esercitino attività professionale o d’impresa, e al contratto di prestazione occasionale per gli altri utilizzatori.
Nel settore primario della produzione – si legge nel documento – la discontinuità della prestazione lavorativa, riconducibile alle diversità delle fasi colturali e legata alla breve durata dei rapporti di lavoro, richiede un adattamento flessibile della domanda di manodopera rispetto alla forma comune di rapporto di lavoro. Per rispondere quindi alle specifiche esigenze produttive del comparto primario, la scelta regolativa dei rapporti di lavoro subordinato dell’impresa agricola si è orientata verso un utilizzo flessibile della manodopera tale per cui, se il contratto a termine rappresenta senza dubbio la tipologia standard nel rapporto di lavoro agricolo subordinato, questo nel tempo è stato affiancato da altre forme contrattuali più flessibili.
Le caratteristiche del nuovo istituto sono: la subordinazione, la temporaneità del rapporto, l’occasionalità delle prestazioni e la limitazione del suo utilizzo sia sotto il profilo soggettivo (dal lato datoriale e del prestatore) sia oggettivo (attività agricola stagionale).
Il documento di ricerca, dopo una analisi delle finalità e caratteristiche del lavoro occasionale a tempo determinato in agricoltura (tra cui i requisiti soggettivi per la stipula del contratto LOAgri e il compenso al lavoratore), si concentra sugli obblighi in capo al datore di lavoro e sul sistema di convenienze economiche e incentivi in favore dei datori di lavoro e dei lavoratori fino all’analisi del sistema sanzionatorio previsto dalla legge di bilancio 2023.
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