Il travagliato iter legislativo del decreto correttivo inerente il Concordato preventivo biennale, viste le numerose novità proposte nella prima bozza del provvedimento approvato dal Consiglio dei Ministri, e le altrettante proposte di modifica emerse dalla consultazione parlamentare, impongono una nuova programmazione per gli studi professionali.
Tutto doveva chiudersi al 30 settembre 2024, poi al 15 ottobre 2024, poi al 31 ottobre 2024, con il rischio di arrivare, nuovamente, al 30 novembre 2024, ovvero al precedente termine di trasmissione delle dichiarazioni dei redditi, oggi anticipato. Le numerose proposte di modifica poste al vaglio dell’esecutivo dopo la prima consultazione parlamentare sembrano già preannunciare una nuova proroga dei termini di adesione, con regole profondamente differenti rispetto a quelle originariamente previste dal Decreto Legislativo n. 13 del 2024.
Per questi motivi, fino a quando non vi saranno regole certe, e software aggiornati, in linea con le novità legislative, ogni attività spesa per il Concordato preventivo biennale rischia di essere persa, stravolta dalle novità certe che arriveranno. Nonostante la curiosità per il nuovo strumento, che ha già indotto i professionisti all’esplorazione delle proposte di adesione, tanto vale non perdere ulteriore tempo, rimandare ogni velleità di concordato preventivo a dopo le ferie, e pensare esclusivamente alla determinazione delle imposte a saldo e in acconto secondo i metodi ordinari.
In tutto questo c’è un lato positivo. Attendere l’approvazione definitiva del decreto correttivo, che dovrà necessariamente arrivare prima del 31 luglio 2024 al fine di cristallizzare la “proroga” dei termini di pagamento, sarà l’occasione utile per assaporare i chiarimenti dell’Amministrazione finanziaria sull’argomento. È impossibile, anche solo immaginare, che l’Agenzia delle Entrate si comporti come ha fatto con il credito d’imposta previsto per gli investimenti nella Zes unica, lasciando i contribuenti, fino all’ultimo giorno, senza chiarimenti.
Con il correttivo alla mano e la circolare chiarificatrice a disposizione sarà certamente tutto più chiaro. Almeno si spera.
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