21 giugno 2021

Approvato il disegno di legge per la riforma del settore dello spettacolo

Previste ulteriori tutele e la redazione di un Codice dello Spettacolo

Autore: Pietro Mosella
Lo scorso 10 giugno, il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge che delega il Governo ad effettuare il riordino delle disposizioni di legge in materia di spettacolo e la revisione degli strumenti di sostegno a favore dei lavoratori del settore, in considerazione di quanto previsto dalla Legge n. 175/2017, relativamente all’attivazione di un tavolo programmatico tra Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e l’Agenzia nazionale del turismo (ENIT), finalizzato all’inserimento delle attività di spettacolo nei percorsi turistici in tutto il territorio nazionale.

Detto provvedimento è collegato al pacchetto di misure già adottate con il D.L. n. 73/2021 (si veda l’articolo Decreto Sostegni bis: indennità per i lavoratori dello spettacolo del 25 maggio 2021), il quale, oltre ad un’indennità, ha previsto misure per i lavoratori dello spettacolo che assicurano adeguate tutele assistenziali e previdenziali.

Il DDL appena approvato conferisce, altresì, la delega al Governo per il riordino e la revisione degli ammortizzatori, delle indennità e degli strumenti di sostegno economico temporaneo (SET) in favore dei lavoratori iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo che prestano, a tempo determinato, attività artistica o tecnica direttamente connessa con la produzione e la realizzazione di spettacoli.

Il disegno di legge approvato in Consiglio dei Ministri - hanno dichiarato i Ministri della Cultura e del Lavoro, Dario Franceschini e Andrea Orlando – completerà, al termine dell’esame parlamentare, l’opera avviata con il decreto legge Sostegni bis per un nuovo sistema di welfare in favore del mondo dello spettacolo e aprirà contestualmente ad una importante stagione di riforme. Il rinnovo della delega al Governo per la riforma del settore - hanno proseguito - permetterà di arrivare al varo di un vero e proprio Codice dello Spettacolo, che ridisegnerà il funzionamento del sostegno pubblico alla lirica, al teatro, alla musica, alla danza, al circo e a tutte le arti performative”.

Riforma dello spettacolo– Con il DDL approvato, il Governo è delegato ad adottare, entro dodici mesi, uno o più decreti legislativi per il coordinamento ed il riordino delle disposizioni legislative e regolamentari riguardanti le fondazioni lirico-sinfoniche, il teatro, la musica, la danza, gli spettacoli viaggianti, le attività circensi, le rievocazioni e i carnevali storici.

Ciò, avverrà redigendo un Codice dello Spettacolo, il quale conferirà al settore un assetto più organico e conforme ai principi di semplificazione delle procedure amministrative ed ottimizzazione della spesa, migliorando la qualità artistico-culturale delle attività, incentivandone la produzione, l’innovazione e la fruizione da parte del pubblico.

Sostegno Economico Temporaneo - Il Governo, inoltre, dovrà adottare, entro dodici mesi, anche un decreto legislativo per il riordino e la revisione degli ammortizzatori, delle indennità e degli strumenti di SET in favore dei lavoratori dello spettacolo, considerando il carattere strutturalmente discontinuo delle prestazioni lavorative e dei lunghi periodi di formazione e preparazione richiesti. Saranno aggiornati e definiti i requisiti di accesso agli strumenti di sostegno, anche introducendo nuove misure, come il SET, fondati su:
  • limite massimo annuo di reddito;
  • limite minimo di prestazioni lavorative nell’anno solare;
  • reddito derivante in misura prevalente da prestazioni lavorative rese nel settore dello spettacolo.

Il SET sarà incompatibile con sostegni, indennità e assicurazioni già esistenti. Il decreto legislativo che sarà adottato dovrà anche individuare misure che favoriscano percorsi di formazione e aggiornamento per chi percepirà il sostegno in commento, per poi prevedere dei meccanismi contributivi a carico di datori di lavoro e lavoratori.

Registro nazionale dei lavoratori dello spettacolo– Si provvederà ad istituire il Registro nazionale dei professionisti operanti nel settore dello spettacolo, articolato in sezioni secondo le varie categorie professionali, prevedendo che, in ogni caso, l’esercizio di tali professioni non sia condizionato all’iscrizione al registro. Requisiti e modalità per l’iscrizione a detto Registro, saranno definite con un decreto del Ministro della Cultura, di concerto con il Ministro del Lavoro, sentite la Conferenza Stato-Regioni e le associazioni professionali dei lavoratori e degli operatori del settore.

Osservatorio dello spettacolo - L’Osservatorio dello spettacolo sarà potenziato ed avrà il compito della promozione e del coordinamento con le attività degli osservatori istituiti dalle Regioni con finalità analoghe, per favorire l’integrazione di studi, ricerche ed iniziative scientifiche in tema di promozione dello spettacolo. Esso potrà, inoltre, stipulare convenzioni con le Università, al fine di ospitare tirocini formativi curriculari rivolti a studenti iscritti ad un corso di laurea o post laurea.

Portale per i lavoratori dello spettacolo - L’INPS sarà chiamata ad attivare un portale appositamente dedicato alla gestione telematica degli adempimenti previsti in materia di tutela previdenziale e assistenziale dei lavoratori iscritti al Fondo pensione lavoratori spettacolo.

Tramite il portale, si fornirà assistenza ad enti pubblici o privati, nonché a persone fisiche che, rispettivamente, non hanno come scopo istituzionale o sociale e non svolgono quale attività principale la produzione, l’organizzazione e la diffusione di spettacoli o di attività educative collegate allo spettacolo, ai fini del calcolo e del versamento dei contributi relativi a specifiche prestazioni rese dai lavoratori del settore.

Lo stesso portale gestirà gli adempimenti riguardanti le comunicazioni agli interessati e l’aggiornamento continuo delle relative posizioni assicurative, in virtù delle giornate di contribuzione e delle retribuzioni imponibili e pensionabili, comprese quelle relative alle attività svolte all’estero.
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