La Legge di bilancio ha introdotto alcune novità per quel che riguarda il Bonus Asilo Nido 2024. Gli importi partono da un minimo di 1.500 euro annue per chi non presenta nessuna dichiarazione ISEE e arrivano a un massimo di 3.600 euro annue, per chi ha un ISEE fino a 40.000 euro e presenta specifiche condizioni familiari.
Come funziona il bonus – Per ottenere il bonus è necessario inoltrare la richiesta di prenotazione all’INPS tramite la procedura online, che attenzione, però, deve essere aggiornata in base alle nuove disposizioni per il 2024. In seguito alla richiesta, i genitori dovranno fornire i documenti di spesa per sbloccare il pagamento delle somme a cui si ha diritto. La richiesta deve essere inviata entro la scadenza del 31 dicembre del 2024, mentre per l’inoltro della documentazione, a sostegno delle spese sostenute, c’è tempo fino a metà del 2025.
Cosa copre il bonus - Il bonus copre sia il costo per gli asili pubblici e privati autorizzati sia il costo di forme di assistenza domiciliare, fino ai tre anni di età del figlio, in caso di gravi patologie croniche. Nel caso dell’asilo nido si tratta di un rimborso per le rette effettivamente pagate e per le quali è stata effettuata la prenotazione dei fondi a disposizione tramite domanda, nel caso dell’assistenza domiciliare l’INPS riconosce un contributo erogato in un’unica soluzione.
Requisiti - È possibile richiedere il Bonus Asilo Nido se:
- la richiesta arriva da colui o colei che sostiene il pagamento della retta, che deve far parte del nucleo familiare del minore;
- la residenza del bambino o della bambina e del genitore che richiede l’agevolazione coincidono.
Possono presentare domanda all’INPS anche:
- stranieri apolide, rifugiati politico o titolari di protezione internazionale equiparati a cittadino italiano;
- titolari di Carta blu “lavoratore altamente qualificato”;
- lavoratori di Marocco, Algeria e Tunisia per i quale gli accordi euromediterranei tra l’Unione europea e questi Paesi prevedono il generale diritto alla parità di trattamento con i cittadini europei;
- lavoratori autonomi titolari di permesso, per il quale l’inclusione tra i potenziali beneficiari è motivata dalla circostanza che la norma non discrimina il lavoro autonomo da quello dipendente;
E sono incluse anche le persone in possesso dei seguenti permessi:
- lavoro subordinato di durata almeno semestrale;
- lavoro stagionale di durata almeno semestrale;
- assistenza minori;
- protezione speciale;
- casi speciali;
- residenza in Italia.
Ovviamente, si ha diritto al contributo anche in caso di adozione, come conferma il portale INPS:
“In caso di adozioni o affidamenti preadottivi verrà presa in considerazione la data più favorevole tra il provvedimento di adozione e la data di ingresso in famiglia del minore, purché successivo al 1° gennaio 2016”.
Caratteristiche degli asili - Per aver accesso al bonus ci sono specifici requisiti da rispettare non solo per le famiglie, ma anche le strutture che ospitano i bambini che devono avere specifiche caratteristiche.
Nessun problema, quindi, per le rette pagate agli asili nido pubblici. Mentre gli asili nido privati devono rientrare nella definizione fornita dall’INPS con la circolare numero 27 del 2020: “Strutture che abbiano ottenuto l’autorizzazione all’apertura e al funzionamento da parte dell’ente locale competente, a seguito della verifica del rispetto di tutti i requisiti tecnico-strutturali, igienico-sanitari, pedagogici e di qualità previsti dalle vigenti normative nazionale e locale, ai fini dello svolgimento del servizio educativo di asilo nido. Sono, pertanto, escluse dal rimborso le spese sostenute per i servizi all’infanzia diversi da quelli forniti dagli asili nido (ad esempio ludoteche, spazi gioco, pre-scuola, ecc)”.
Nel caso, invece, del contributo per assistenza domiciliare, è necessario avere un’attestazione rilasciata dal pediatra di libera scelta che metta nero su bianco “l’impossibilità del bambino a frequentare gli asili nido in ragione di una grave patologia cronica” per l’intero anno.
Calcolo del contributo – Il contributo, secondo ciò che è riportato nella Legge di Bilancio 2024, potrà arrivare ad un massimo di 3.600 euro per le famiglie che rispondono ai seguenti requisiti:
- un figlio nato dopo il 1° gennaio 2024;
- nel nucleo familiare c’è già almeno un altro figlio di età inferiore a dieci anni;
- il valore di ISEE non supera i 40.000 euro.
In assenza dell’indicatore valido, o qualora il bonus sia richiesto dal genitore che non fa parte del nucleo familiare del minorenne, è possibile beneficiare del valore minimo, che è di 1.500 euro. In caso di presentazione successiva di un ISEE valido, l’importo maggiorato sarà calcolato dalla data di presentazione dell’ISEE.
Il Bonus Asilo Nido non è cumulabile con la detrazione per il pagamento delle rette.
Per il contributo di assistenza domiciliare valgono gli stessi importi, considerati nel complesso cioè in un’unica erogazione, senza la distinzione delle mensilità.