Finalmente, la BCE ha deciso di tagliare nuovamente i tassi di interesse di un quarto di punto (0,25%), alleviando il costo del credito per milioni di famiglie e imprese europee. È la seconda sforbiciata del 2024 dopo quella del giugno scorso, e a convincere la granitica presidente Christine Lagarde è stata l’idea che – grazie ad un’inflazione ormai sotto controllo - fosse arrivato il momento di dare una mano all’economia dell’area Euro allentando la stretta monetaria con l’obiettivo di rilanciare investimenti e consumi.
“Dopo il primo taglio di giugno, la BCE si è saggiamente concessa un paio di mesi di tempo per monitorare gli effetti. Il suo punto di vista è chiaro: è meglio muoversi lentamente e costantemente in una direzione, piuttosto che troppo velocemente e dover cambiare rotta lungo il percorso - ha commentato Michael Field, strategist di Morningstar – l’inflazione è stata altalenante, ma alla fine è scesa a un livello molto vicino all'obiettivo della banca centrale, mentre la crescita economica è rimasta positiva, ma benigna”.
Un taglio che rappresenta un segnale forte per i mercati finanziari, in attesa di altri interventi della BCE nei prossimi mesi per favorire condizioni economiche ancora più favorevoli. Eventualità verso cui la stessa Lagarde non ha al momento voluto dare alcuna certezza, preferendo l’attendismo di chi vuole vigilare sulle dinamiche dell’inflazione ma si dice comunque pronta a rivedere le strategie se le pressioni sui prezzi dovessero intensificarsi.
Una decisione attesa dai mercati, che come effetti immediati fa calare dal 3,75 a 3,50% il tasso sui depositi, dal 4,25 al 3,65% quello sui rifinanziamenti e per finire dal 4,50 al 3,90% il tasso sui prestiti marginali.
Secondo il “Codacons”, i tassi medi dei mutui variabili sono passati da un picco del 4,92% nel novembre 2023 ad un 3,94% di luglio, ad un mese di distanza dal primo taglio della BCE, ed è quindi lecito aspettarsi un ulteriore calo continuerà nei prossimi mesi. Quanto l’impatto diventi concreto sulla rata mensile dipende dalle decisioni della singola banca, dall’importo e dal tempo stabilito per restituirlo. Secondo Facile.it, una stima media un risparmio di circa 18 euro al mese.
Benefici che toccano anche i mutui a tasso fisso: malgrado i costi non dipendano dalle scelte della BCE, nel giro di pochi mesi sono scesi arrivando a quotazioni tra il 2,5 e il 3% e rimanendo di fatto più convenienti malgrado negli ultimi mesi le richieste abbiano fatto segnare una forte riduzione.
Secondo Lando Sileoni, segretario generale della Fabi, si tratta di una “Decisione importante della BCE che per la seconda volta consecutiva ha anticipato le mosse della Federal Reserve americana, le cui decisioni di politica monetaria continuano a essere incerte. Quanto al costo del credito, gli interessi sui mutui alle famiglie e sui prestiti alle imprese caleranno ancora nei prossimi mesi, così diventerà più facile comprare casa e fare investimenti”. Le stime della Fabi parlano di un risparmio complessivo di oltre 70 mila euro per un mutuo a 25 anni da 200mila euro, che significa il -19,3% sul 2023.
“I tassi sul credito al consumo sono scesi a una media dell'8,58%, dopo picchi superiori al 14%, e potrebbero calare ancora all'8,25%: vuol dire che un'automobile da 25mila euro comprata interamente a rate con un finanziamento di 10 anni, costerà oltre 11 mila euro in meno (-23%) rispetto al 2023, mentre per una lavatrice da 750 euro, con un credito di 5 anni, il risparmio, nei prossimi mesi, sarà di 161 euro (-14,6%)”, aggiunge il sindacato dei bancari.
Ma il taglio porta benefici anche allo Stato, che paga meno interessi sul debito pubblico, un risparmio che l’Ufficio parlamentare di bilancio aveva stimato in tre miliardi nel 2024 con un punto pieno di tagli, e sette miliardi nel prossimo anno.
Riguardo ai Btp, storicamente un calo del tasso di riferimento coincide con un aumento di circa tre punti del valore di mercato o delle obbligazioni a cedola fissa, anche se è difficile quantificare sia la cifra esatta che i tempi. Calano invece i rendimenti dei titoli a tasso variabile, come i Cct.
Come accennato, la BCE ha anticipato la manovra della Federal Reserve americana, che dovrebbe avviare un taglio dei tassi al termine della riunione del 17 e 18 settembre.