Così come ha stabilito il Governo Draghi nel 2022, anche se con leggere modifiche, ritornano gli incentivi statali che dovrebbero aiutare gli italiani in possesso di auto vecchie, euro 0, 1, 2, 3, e 4 a cambiare auto preferendo veicoli meno inquinanti. Sono 570 milioni i fondi messi a disposizione nel 2024 per le auto endotermiche, 5 milioni in meno rispetto al 2023.
Cosa sono le auto endotermiche - Le auto endotermiche a basse emissioni sono le auto con il motore a combustione, quindi benzina o diesel o gpl, che sfruttano l’energia contenuta nel combustibile per ottenere lavoro meccanico e quindi movimento.
Incentivi 2024 - Nel 2024 dal 1° gennaio tornano gli incentivi per le auto endotermiche a basse emissioni.
Saranno, quindi, 570 milioni di euro i fondi previsti dal governo per le auto endotermiche e saranno distribuiti in base alle diverse fasce di emissioni allo scarico di anidride carbonico. Di seguito la descrizione delle varie fasce:
- Fascia 0-20 g/km CO2: 205 milioni di euro gli incentivi stanziati (194,75 milioni per i privati e 10,25 milioni per le società di car sharing e Noleggio a lungo termine);
- Fascia 21-60 g/km CO2: 245 milioni di euro gli incentivi stanziati (232,75 milioni per i privati e 12,25 per le società di car sharing e Noleggio lungo termine);
- Fascia 61-135 g/km CO2: 120 milioni di euro gli incentivi stanziati e tutti per i privati.
Alla prima fascia appartengono solo le auto elettriche, mentre alla seconda solo le vetture plug-in. Alla terza, invece, le macchine con motore ibrido e termico, prevalentemente dei segmenti A (citycar), B (utilitarie) e C (compatte).
I contributi - La struttura degli incentivi a disposizione, al contrario dei fondi stanziati dal Governo, resta invariata rispetto al 2023. I contributi andranno infatti dai 2 mila ai 5 mila euro in base al seguente schema:
- Fascia 0-20 g/km: 3 mila euro senza rottamazione; 5 mila con rottamazione di un’auto omologata in una classe inferiore a Euro 5;
- Fascia 21-60 g/km: 2 mila euro senza rottamazione; 4 mila con rottamazione di un’auto omologata in una classe inferiore a Euro 5;
- Fascia 61-135 g/km: 0 euro senza rottamazione; 2 mila con rottamazione di un’auto omologata in una classe inferiore a Euro 5.
Cosa cambia nel 2024: più incentivi dove c’è meno richiesta - Rispetto al 2023, ci saranno quindi più soldi sulle prime due fasce (+15 milioni di euro nella prima, +10 milioni nella seconda). Queste fasce sono però quelle che non vengono quasi mai prese in considerazione da noi italiani, almeno per il momento, perché si tratta di auto elettriche o plug-in. Diminuiranno invece i fondi per la terza (-30 milioni di euro), che storicamente, al contrario, è la più attesa e la più usata.
Vi diamo solo un dato: nel 2023 i fondi finirono il 6 febbraio, cinque settimane dopo il via agli incentivi. Considerando l'entità del contributo di quest'anno, solamente 60 mila italiani potranno beneficiare dei bonus, e come è facilmente immaginabile, i fondi per la terza fascia finiranno ancor prima dello scorso anno.
Negli anni precedenti, nel 2022 e nel 2023 gli stanziamenti per le auto delle prime due fasce non sono stati un successo ma un vero flop, basti pensare che dei 190 milioni di euro previsti per il 2023 sulle auto della prima fascia (0-20 g/km), dopo quasi undici mesi sono ancora disponibili 114,7 milioni, più del 60%. Dei 235 milioni stanziati sulla seconda fascia, invece, è ancora disponibile l’88%, pari ad oltre 207 milioni. Un flop, questo, che si aggiunge a quello del 2022, quando avanzarono 127 e 147 milioni per la prima e la seconda fascia.
E tutto questo avanzo considerando anche che il mercato è in crescita: nei 10 mesi del 2023 le immatricolazioni sono in crescita del 16,7% e in Europa il comparto delle vendite auto fa registrare un +14,1%, con una quota del comparto auto elettriche al 15,2%.
Requisiti - Il livello di emissioni di CO2 allo scarico non è l’unico criterio per accedere ai contributi. Infatti, come l’anno scorso, è necessario che il prezzo di listino ufficiale della Casa sia al di sotto di un tetto prestabilito:
- Fascia 0-20 g/km: limite a 35 mila euro (42.700 Iva compresa);
- Fascia 21-60 g/km: limite a 45 mila euro (54.900 Iva compresa);
- Fascia 61-135 g/km: limite a 35 mila euro (42.700 Iva compresa).
Da ricordare che il limite di prezzo non comprende l’Ipt (Imposta provinciale di trascrizione) e il contributo Pfu (Pneumatici fuori uso).
È inoltre necessaria un’auto da rottamare per ottenere il contributo. La rottamazione sarà obbligatoria solo per chi acquisterà macchine con motore termico e ibrido con emissioni comprese tra 61 e 135 g/km. La vettura da rottamare dovrà essere intestata all'acquirente di quella nuova o ad un familiare convivente da almeno 12 mesi e dovrà essere di classe inferiore a Euro 5, ossia Euro 0, 1, 2, 3 o 4.
Regole per le immatricolazioni - L'auto acquistata con l'incentivo dovrà essere immatricolata entro 180 giorni dalla prenotazione del bonus. Nello specifico, la prenotazione del bonus da parte della concessionaria dovrà essere perfezionata con l'inserimento della nuova targa entro 180 giorni. In caso contrario, il bonus andrà perduto.
Regole per la rivendita dell’auto - Bisogna ricordare, però, che la vettura acquistata con l'incentivo non potrà essere ceduta subito a terzi. In particolare, per la vendita a persone fisiche o per il noleggio a lungo termine bisognerà attendere 12 mesi, mentre per il car sharing pubblico bisognerà attendere 24 mesi.
Prenotazione del bonus - Come lo scorso anno, è probabile che le prenotazioni si apriranno solo qualche giorno dopo la ripartenza dell'iniziativa. In ogni caso il ritardo dell’apertura della piattaforma non pregiudicherà il diritto all’incentivo, che varrà comunque su tutti gli acquisti effettuati dal 1° gennaio 2024.