30 marzo 2021

Come cambieranno i protocolli anti-contagio: le nuove strategie di contrasto al COVID

Autore: Barbara Garbelli
A distanza di oltre un anno il 26 marzo scorso è stata stesa una prima bozza di rinnovo del protocollo anti-contagio promosso da Governo e Parti Sociali, che ad oggi era ancora fermo alla versione del 24 aprile 2020.
Questo aggiornamento, auspicato e promosso dai Ministeri del Lavoro e della Salute, ha lo scopo di rendere attuali le misure di prevenzione e contrasto al Covid-19.

Diversamente dalle aspettative di molti questa nuova versione non parla di vaccini e menziona solo timidamente i test sierologici ed i tamponi; grandi protagonisti invece di questo documento sono ancora una volta i dispositivi di protezione individuale ed il lavoro agile, che oggi diventa “lavoro agile o lavoro da remoto, svolto dal proprio domicilio o in modalità a distanza”.

Scorrendo il documento non possiamo fare a meno di notare alcuni aspetti importanti:
  • si consiglia fortemente l’uso del lavoro agile per tutte le attività professionali, fermo restando l’utilizzo dei dispositivi per chi si troverà in sede;
  • il protocollo generale viene sostituito, per edilizia e trasporti, dai protocolli specifici di settore, siglati rispettivamente il 24 aprile 2020 e 20 marzo 2020;
  • per la prima volta si parla chiaramente di rivalutazione del rischio all’interno del DVR (o a parte nel cosiddetto DVR covid);
  • è previsto il rientro dei lavoratori positivi di lunga durata (oltre 21 giorni) nel rispetto delle disposizioni stabilite dalla circolare del Ministero della Salute del 12 ottobre 2020: questo implica che un soggetto positivo, ma privo di sintomi da almeno una settimana, potrà rientrare al lavoro dopo 21 giorni anche in presenza di tampone positivo;
  • anche il concetto di sanificazione degli ambienti subisce un aggiornamento, in funzione delle disposizioni della circolare del Ministero della Salute 17644 del 22 maggio 2020; non soltanto alcool e candeggina, ma anche acqua ossigenata e altri prodotti virucidi potranno essere efficacemente utilizzati. Solo in caso di presenza di un caso positivo i riferimenti validi rimangono quelli della circolare precedente, 5443 del 22 febbraio 2020;
  • ancora una volta si sottolinea l’importanza della figura del Medico Competente, unico soggetto autorizzato a consigliare test e tamponi in azienda, così come a trattare i dati relativi a vaccino, stato di salute, positività al covid19;
  • il documento prende in considerazione le trasferte di lavoro, per cui è consigliabile di volta in volta una specifica valutazione del rischio;
  • si torna alle visite mediche periodiche e all’aggiornamento dei corsi relativi alla salute e sicurezza sui luoghi di lavoro;
  • per ultimo ma di grande rilievo, il documento finalmente considera anche la figura dell’ RSPP, grande escluso delle versioni precedenti.

Le misure di aggiornamento di cui abbiamo fatto un breve riassunto, passando per i punti più significativi del documento, saranno utili ed efficaci anche per gli Ispettori del Lavoro; nel “documento di programmazione della vigilanza per il 2021”, infatti, l’Ispettorato dedica un capitolo alle verifiche covid, ricordando come le ispezioni, in coordinamento con le Prefetture territoriali, dovranno verificare il rispetto dei singoli punti del protocollo anti-contagio, soprattutto in quei settori dove una attenta “rivalutazione” del rischio sia doverosa (il documento dell’Ispettorato riporta l’esempio emblematico dei call center, ma la lista è lunga ed il minimo comun denominatore è sempre il medesimo: concentrazione del personale/massima esposizione).

L’aggiornamento di questo documento ci dimostra quanto il protocollo anti-contagio sia ancora oggi la misura prevalente di contrasto alla diffusione del virus; nonostante l’introduzione dei vaccini, infatti, solo l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, il distanziamento sociale ed il buon senso possono tutelare tutti noi, lavoratori ma ancora prima cittadini, dal virus e dalle sue varianti.

A parere di chi scrive sarebbe stato utile e doveroso inserire un capitolo relativo alle misure di sostegno psicologico a favore di lavoratori e imprenditori, nonché alle attività di informazione e di gestione efficace della comunicazione; una misura simile è stata prevista dall’articolo 31 del Decreto Sostegni per il comparto Scuola. Uno stato d’animo sereno ed uno stato psicologico equilibrato sono infatti le basi per poter avere comportamenti di buon senso nella gestione di una situazione grave, complicata e persistente.

Non ci resta a questo punto di attendere l’incontro del 6 aprile 2021 sperando in un positivo colpo di scena da parte del Governo e delle Parti Sociali.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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