22 ottobre 2024

Dal taglio del cuneo fiscale alla sanità: i dettagli della Manovra

Il taglio del cuneo e quello dell’Irpef diventano strutturali, prolungato di un altro anno il bonus ristrutturazioni al 50%, rafforzati i fringe benefit e confermati gli incentivi all’occupazione giovanile e delle donne. Ma è polemica sul contributo richiesto a banche e assicurazioni per finanziare l’assunzione di medici e infermieri

Autore: Germano Longo
Come da buona tradizione, lo schema della Legge di Bilancio presentato in Consiglio dei Ministri è al centro dell’attenzione e del fuoco incrociato: pareri, opinioni, calcoli e simulazioni impazzano ovunque. Il Ministro Giorgetti, nel commentare il Psb, ha parlato di una Manovra che porterà l’Italia “A navigare in acque sicure, rafforzando la credibilità che in questi due anni abbiamo cercato di costruire. Questo approccio che io definisco prudente fa sì che noi annunciamo dei risultati e a consuntivo facciamo molto meglio. La crescita economica non sarà fantastica ma sta molto meglio di colossi economici come la Germania in recessione da due anni. Penso che andando avanti su questa strada, riusciremo a mettere a terra esattamente quello che abbiamo cominciato, cioè l'ambizione di una riforma fiscale che stiamo mettendo a terra e in cui risiede il concetto che le forze vitali che alimentano l'economia devono essere liberate da un peso fiscale che è oggettivamente asfissiante”.

Tra i punti fermi, si confermano quelli che erano considerati due obiettivi da non mancare: il taglio del cuneo fiscale e quello dell’Irpef a tre aliquote. Ma il Governo è al lavoro anche sull’idea di prolungare ancora per un anno il bonus ristrutturazioni al 50% per le prime case, per evitare che dal prossimo gennaio l’agevolazione scenda al 36%, mentre non si segnalano particolari novità sul fronte pensioni, a parte l’indicizzazione all’inflazione, l’aumento delle minime, l’ipotesi di un perfezionamento del “bonus Maroni”, con incentivi a chi sceglie di rimanere al lavoro anche se ha raggiunto i requisiti per la pensione, ed una “spinta” verso la previdenza complementare con l'introduzione di un semestre di silenzio-assenso.

Per la Sanità, uno dei cardini della manovra 2025 insieme ai sostegni alla natalità, fa discutere il “contributo” richiesto a istituti bancari e assicurazioni. Respinta al mittente l’ipotesi che si trattasse di una tassa sugli extraprofitti mascherata ad arte, è stata definita da Giorgetti “Un sacrificio”, mentre le voci più critiche parlando di un semplice prestito basato su mancate detrazioni parziali di spese che potranno essere recuperate nel triennio 2027-2029. Fondi che comunque sia serviranno per finanziare il rinnovo dei contratti e avviare il piano triennale di assunzioni di medici e infermieri.

Il taglio del cuneo fiscale e l’Irpef a tre scaglioni, come accennato, si apprestano a diventare strutturali, ma sul primo si profila una doppia azione: il taglio continuerebbe ad essere contributivo per i redditi fino a 20mila euro, per diventare fiscale con aumento delle detrazioni per il lavoro dipendente fino a 35mila euro, che porterebbe ad un rapido “décalage” fino a 40mila per evitare un gradino. Il destino della riduzione dell’aliquota Irpef intermedia fino a 50mila euro da 35 a 33 punti è invece legato ai fondi che potrebbero arrivare nelle casse dello Stato dal concordato preventivo e dal ravvedimento.

Rafforzati i fringe benefit, che piacciono sempre di più, con la soglia di esenzione modificata nell’ultima legge di bilancio a 2000 euro per lavoratori con figli e 1000 per gli altri, ma con l’aggiunta di importi maggiorati per i giovani nuovi assunti che accettano di trasferire la residenza di oltre 100km dalla propria abitazione, aprendo quindi alla possibilità di utilizzarli per pagare l'affitto o il mutuo prima casa.

Confermati gli incentivi all’occupazione di giovani e donne per il Mezzogiorno, la tassazione agevolata al 5% dei premi di produttività ai lavoratori (valida per il triennio 2025-2027), la decontribuzione in favore delle imprese localizzate nella Zes e gli incentivi all'autoimpiego per i settori tecnologici considerati strategici nella transizione digitale ed ecologica. Ai ministeri viene chiesto un ulteriore sforzo di spending review con taglio delle spese del 5%, da cui sembrerebbero esclusi enti locali e Comuni.

Impossibile non chiudere la panoramica con il capitolo che riguarda le accise, fonte sorgiva di polemiche e accuse reciproche: “Abbiamo scritto nel Psb che allineeremo le accise, lo dobbiamo fare per gli impegni europei sul gasolio, considerato un sussidio ambientalmente dannoso - ha spiegato Giorgetti - non abbiamo scritto ‘incrementiamo’ ma ‘allineiamo’, perché ridurremo quelle sulla benzina e aumenteremo quelle sul gasolio, ma con un impatto che praticamente non sarà neanche percepibile. E gli autotrasportatori non c’entrano niente, perché hanno un sussidio ad hoc che non è toccato da questo tipo di allineamento”.
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