Negli ultimi giorni sta facendo discutere una novità fiscale introdotta nel 2025: il nuovo codice ATECO 96.99.92, identificato con la dicitura “Servizi di incontro ed eventi simili”. Entrato in vigore il 1° gennaio ed effettivamente operativo dal 1° aprile 2025, questo codice ha sollevato numerose polemiche e perplessità, soprattutto per la definizione ambigua che lo accompagna.
Il codice 96.99.92 rappresenta una nuova categoria fiscale che comprende non solo l’attività di prostituzione svolta in forma individuale, ma anche servizi come l’organizzazione di prestazioni sessuali, l’allestimento di eventi legati alla prostituzione e la gestione di locali adibiti a tale attività. Questa classificazione ha riacceso il dibattito sulla prostituzione legale in Italia e sulla regolamentazione delle attività correlate.
Ateco, cosa significa il nuovo codice 96.99 e perché si parla di prostituzione
Dal 1° gennaio è entrata in vigore in Italia la nuova classificazione delle
attività economicheATECO 2025, aggiornata da
ISTAT insieme all’
Agenzia delle Entrate e alle Camere di Commercio.
Uno dei codici più discussi è il 96.99, che nella versione europea (NACE Rev. 2.1) comprende anche alcune attività legate alla
prostituzione, come:
- fornitura o organizzazione di servizi sessuali,
- gestione di eventi legati alla prostituzione,
- attività di locali che offrono questi servizi (ISTAT li riporta in inglese).
Queste attività erano già presenti nella
vecchia classificazione europea dal 2008 al 2024 (codice 96.09), ma ora sono descritte in modo più esplicito. In particolare, è leggibile nella
Classificazione delle attività economica ATECO 2007 (pag. 142).
La classificazione europea include anche attività illegali?
Sì, la classificazione europea include sia attività legali che illegali, per assicurare una visione completa e dati confrontabili tra tutti i Paesi dell’Unione Europea, anche se le leggi locali possono essere diverse.
Cosa succede in Italia
In Italia, la
classificazione ATECO 2025 sarà applicata solo alle
attività legali. Quindi, nel caso del codice 96.99.92, verranno considerate solo attività come (per esempio):
- agenzie matrimoniali,
- servizi di speed dating.
Le attività illegali (come la prostituzione, non regolamentata in Italia) non potranno essere registrate con un codice ATECO. Tuttavia, l’ISTAT le stimerà comunque nei conti economici nazionali, usando metodi indiretti, come richiesto dalle normative europee.
Italia, cosa è legale e cosa no
Anche se in Italia la prostituzione svolta in modo volontario da una persona adulta e consenziente non è illegale, rimangono reati lo sfruttamento e il favoreggiamento della prostituzione.
L’introduzione del nuovo codice ATECO, all’interno della classificazione ATECO 2025, rappresenta un tentativo di regolare fiscalmente queste attività, che fino a oggi sono rimaste in una zona grigia dal punto di vista fiscale e legale.
Questo aggiornamento nasce dalla necessità di uniformare la classificazione delle attività economiche italiane a quelle europee (NACE Rev. 2.1), e di garantire trasparenza e coerenza nei dati statistici e fiscali.
UE, in quali Paesi è legale la prostituzione?
In
Europa ci sono diversi modi di gestire la
prostituzione. I principali modelli sono quattro:
- 1. modello proibizionista:
- cosa fa? Vietata la prostituzione. Vengono punite le prostitute, a volte anche i clienti.
- dove? Soprattutto nei Paesi dell’Est Europa: Albania, Russia, Ucraina, Serbia, Moldavia, ecc.
- 2. modello neo-proibizionista (modello svedese):
- cosa fa? Le prostitute non sono punite, ma lo è il cliente;
- dove? Svezia (dal 1999), poi Islanda e Norvegia (dal 2009).
- 3. modello abolizionista:
- cosa fa? Prostituzione e clienti non sono puniti, ma è vietato tutto ciò che la organizza o la sfrutta (come il favoreggiamento);
- dove? È il modello più comune in Europa occidentale: Italia, Francia, Regno Unito, Spagna, Irlanda, Belgio, ecc.
- 4. modello regolamentarista:
- cosa fa? La prostituzione è legale e regolata dallo Stato: tasse, controlli sanitari, zone specifiche per esercitare.
- dove? Paesi Bassi, Germania, Austria, Svizzera, Grecia, Ungheria, Lettonia.
Alcuni esempi
- Germania: la prostituzione è legale dal 2002. Le prostitute possono avere contratti di lavoro, ma pochi li hanno ottenuti. Le condizioni sono migliorate solo un po’.
- Svizzera: è legale dal 1942. Le prostitute pagano l’IVA e alcune accettano carte di credito. Molte sono straniere.
- Paesi Bassi: le case chiuse sono legali e le lavoratrici del sesso pagano le tasse. È un settore molto importante per l’economia.
- Austria: il 78% dei lavoratori del sesso è straniero.
- Grecia: la prostituzione è legale solo nei bordelli registrati, ma molte donne lavorano comunque per strada, spesso per necessità o perché costrette.
- Lettonia: le prostitute devono registrarsi, fare controlli sanitari mensili e avere una tessera sanitaria.
- Olanda: la prostituzione è legale e regolata e i bordelli sono legali. Le lavoratrici pagano le tasse come ogni altro lavoratore e lo Stato impone controlli medici, fiscali e di sicurezza. Inoltre, non avviene per strada ma solo in zone autorizzate (es: quartieri a luci rosse) e il settore contribuisce attivamente all’economia nazionale e riduce il mercato illegale.
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