In Francia la diffusione della variante Delta procede a ritmo sostenuto e contemporaneamente aumenta la preoccupazione, tant’è che il governo francese ha prorogato lo stato di emergenza sanitaria fino al 31 dicembre 2021. In Guadalupe e nelle isole di La Martinica e della Riunione è stato proclamato il livello di allerta rossa che prevede il coprifuoco e il divieto di viaggio, poichè nei dipartimenti oltremare la campagna di vaccinazione procede a rilento, poco più del 15% della popolazione ha ricevuto la somministrazione di entrambi le dosi del vaccino anti Covid 19.
La variante Delta è presente in tutte le regioni francesi ed è evidente un peggioramento della situazione sanitaria, soprattutto nei Pirene orientali dove si registra un’ incidenza a quota 130. In merito, le autorità hanno determinato a 200 contagi ogni 100 mila abitanti la soglia di allerta alla quale conseguiranno restrizioni locali per contenere la quarta ondata di Covid-19. Al momento, nella Martinica il livello di allerta è stato superato, infatti, si registrano 254 contagi e una crescita dei ricoveri e dell’occupazione dei posti letto pari al 71%. In Guayana è stata raggiunta quota 175 mentre nella Riunione 168. Nel resto della Francia orientale l’incidenza pari a 37, risulta essere nella media, tuttavia, la situazione desta preoccupazione in quanto in 44 regioni è stata superata la soglia dei 50 contagi ogni 100 mila abitanti.
Considerando tali dati, i quali preannunciano una ripresa della pandemia, il presidente francese, Emmanuel Macron e il proprio governo hanno determinato delle restrizioni sanitarie, che saranno adottate dal primo agosto. Tali restrizioni consistono nell’esibizione del green pass per i cittadini over 12 per poter accedere in bar, ristoranti, cinema, centri commerciali e trasporti su lunghe distanze, in modo da contenere il contagio. In merito, il ministro dell’economia, Bruno Le Marie, ha affermato di sperare in una marcata comprensione per gli adolescenti tra i 12 e i 18 anni, considerando il basso numero di immunizzati, dovuto alla possibilità di poter accedere alla campagna vaccinale da fine giugno e il fatto che tra le due dosi del vaccino Pfizer deve trascorrere un mese e mezzo. Il ministro della Sanità, Olivier Véran, ha dichiarato la necessità di ricorrere a tali restrizioni per evitare un nuovo lockdown nazionale, rispondendo, tra l’altro, alle critiche avanzate da alcune categorie socio-professionali e dalla classe politica.
Per quanto riguarda il personale medico-sanitario, le opinioni sono contrastanti in merito all’obbligo della vaccinazione entro il 15 settembre, che nell’eventualità in cui non dovesse essere rispettato, è previsto il licenziamento e il mancato stipendio. Da una parte, la maggioranza del personale medico, ha approvato tale decisione, tant’è che Frédéric Valletoux, direttore della federazione degli ospedali francesi, ha definito il vaccino “un sollievo, una liberazione, per coloro che lavorano con persone fragili”. D’altra parte, alcuni professionisti del settore hanno mostrato la propria preoccupazione per il rischio di sanzioni pesanti come la perdita del posto di lavoro.
Le aziende e i dipendenti di aziende, bar, ristoranti, i quali hanno risentito in termini economici dalle restrizioni correlate alla pandemia, si dicono del tutto contrari alla possibilità di un nuovo lockdown, ma al contempo, temono che l’obbligo di esibire il certificato sanitario potrebbe influire sulla decisione dei turisti stranieri di trascorrere le vacanze in Francia, il che significherebbe una perdita del fatturato.