GdF, la grande retata del 2020

Se il mondo nel 2020 ha rallentato, lo stesso non si può dire per il malaffare, anzi. La Guardia di Finanza, nel corso del 247esimo anniversario della fondazione del corpo, ha svelato i dati del 2020 dell’incessante lavoro di controllo e verifica delle Fiamme Gialle. Nei 12 mesi dello scorso anno la Finanza ha svolto 9.833 indagini, con 10.264 denunce e 308 arresti per 7.303 reati fiscali e un sequestro di beni pari a 800milioni di euro.

Il dato più eclatante è la scoperta di 3.546 evasori totali completamente sconosciuti al fisco e 19.209 lavoratori irregolari, a cui aggiungere 5.868 denunce per “furbetti” che malgrado fossero intestatari di residenze e auto di lusso, ricevevano indebitamente il reddito di cittadinanza.

Un altro migliaio di casi (921, per l’esattezza), riguardano l’evasione fiscale internazionale, la manipolazione dei prezzi di trasferimenti, la residenza fiscale fittizia all’estero e la detenzione di capitali oltre confine. Altri 1.675 interventi si sono concentrati sul mercato dei carburanti e i controlli sulle accise, conclusi con il sequestro di 4mila tonnellate di prodotti energetici e l’accertamento di un consumo pari a 90 tonnellate. Altra voce importante nel lavoro delle Fiamme Gialle quella del riciclaggio e auto-riciclaggio, con 2.300 denunce, 278 arresti e un valore complessivo di beni sequestrati pari a 1,9 miliardi di euro.

A questo si aggiungono 11.469 controlli transfrontalieri terrestri e marittimi che hanno portato a individuare 3.339 violazioni e movimentazioni di merci per 517 milioni di euro.