Il commissario europeo all’economia, Paolo Gentiloni, in occasione di un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, ha reso noto che l’autunno imminente, sarà uno dei periodi più importanti nella storia dell’economia italiana poiché in ballo c’è l’ingresso nel piano europeo, in grado di fornire qualità, durata e spinta per la ripresa. Tuttavia, bisogna essere consapevoli che se da una parte tale piano rappresenta un’opportunità, dall’altra è una sfida che comporta, già, qualche problema.
Per quanto riguarda la situazione in Europa, i dati di crescita dell’aera euro nel secondo semestre, pari al 2,2%, migliori rispetto alle prime stime, fanno ben sperare. Tale ripresa, nonostante tutte le avversità, potrebbe determinare una crescita tra il 5% e il 6%. Le politiche espansive, la risposta dei governi e dell’Unione europea, sono gli strumenti che hanno determinato tale quadro economico che deve, adesso, delinearsi ai grandi progetti del Recovery e ai fondi correlati.
Per quanto concerne la sospensione del patto di stabilità, Gentiloni ha chiarito che il suo compito alla Commissione europea è quello di far in modo che si prosegua con le politiche espansive, fin quando sarà necessario ma ciò non significa che nei Paesi con un debito più alto il problema sia risolto. In seguito alla pandemia e al traguardo della transizione climatica, è opportuno discutere del citato patto e studiare nuove regole che possiedano ragionevolezza, realismo e gradualità, tuttavia, è importante ribadire che nei Paesi ad alto rischio serve una cautela particolare.
In merito all’economia italiana, Gentiloni sottolinea che tra il 2019 e il 2020 c’è stata una perdita del 9%. In questo frangente di tempo, l’Italia ha adottato delle misure di emergenza e ha elaborato un buon Pnrr, al quale è conseguita l’erogazione di un prefinanziamento europeo. Adesso, però, si rende necessario realizzare i progetti delineati, per continuare a ricevere gli altri fondi da Bruxelles. E’ evidente che l’Italia svolga un ruolo determinante per l’intera operazione tant’è che gli sono stati destinati 25 milioni di euro, dei 486 erogati dalla Commissione. L’esecutivo italiano, per rispettare le scadenze di quest’anno, deve terminare delle importanti riforme su:
- giustizia civile;
- concorrenza;
- regime fallimentare;
- legge-delega sul fisco.
Tali riforme, che sono state proposte dal governo italiano e hanno ottenuto il via libera dalla Commissione Ue, necessitano di provvedimenti legislativi differenti e sono indispensabili per continuare ad ottenere i sostegni europei.
In questo momento storico, è importante che la società italiana, frammentata e individualista, ritrovi il senso di una missione nazionale, per affrontare la complessa sfida europea e tutto ciò che ne consegue. A tal proposito, l’ex premier non nasconde di riporre piena fiducia nel Presidente del Consiglio, Mario Draghi.