Il 27 settembre è la giornata mondiale del turismo che in Italia è stato uno dei settori più colpiti dalla pandemia. Il territorio italiano è ricco di opere d’arte, vanta infatti la presenza di 4.026 musei, gallerie e collezioni, 293 aree e parchi archeologici, 570 monumenti e complessi monumentali, che collocano l’Italia tra le maggiori attrazioni mondiali. Entro i suoi confini, infatti, si conta il 4,9% dei siti UNESCO.
Nel 2019, l’Italia ha ospitato 65 milioni di turisti non italiani, collocandosi al quinto posto mondiale per numero di presenze.
Tale settore rappresenta per l’economia italiana un vero e proprio potenziale, basti pensare che dai dati dell’Istat emerge che l’Italia è la prima in Europa per numero di esercizi ricettivi (+30% rispetto al 2018). Per quota di clienti di residenza estera si assesta, invece, al secondo posto (50,6% nel 2019).
Il settore del turismo include 33.000 esercizi alberghieri e 183.000 extra-alberghieri, che impiegano 1,4 milioni di dipendenti. Dalle misurazioni del 2017, emerge che il valore aggiunto generato dall’insieme delle aziende che operano nelle attività economiche correlate al turismo, è stato di circa 210 miliardi di euro equivalente al 13,4% del totale delle attività industriali. Sul PIL nazionale, il turismo ha creato un valore aggiunto del 6%.
Considerando il 2019, i numeri confermano il grande peso economico del comparto, con un record di 436,74 milioni di presenze sul territorio (+1,8% rispetto al 2018) e con un totale di 131,38 milioni di turisti (+2,6% rispetto al 2018). Sempre nello stesso anno, i turisti tedeschi, in Italia, sono stati più di 12 milioni, confermandosi al primo posto per popolazione straniera, seguiti dai turisti statunitensi e francesi.
Rispetto al 2019, lo scoppio della pandemia e delle conseguenti misure restrittive, ha danneggiato l’intero settore, che ha subito un calo di presenze e guadagni. Nel dettaglio:
- -54,6% di stranieri sul territorio;
- - 63,7 miliardi di euro di consumo turistico;
- -59,6% di spese del turismo inbound (dei non residenti);
- -33,8% di spese del turismo domestico.
In merito, l’Istat ha evidenziato che l’economia italiana ha perso, nel corso del 2020, 115 miliardi di euro di valore aggiunto rispetto al 2019, in cui il turismo ha contribuito per il 27,1%, con una perdita complessiva di 31,1 miliardi di euro.
Inoltre, si evidenzia che grazie all’andamento della campagna vaccinale e ad una maggior possibilità di spostarsi, durante l’estate si sono verificati i primi segni di ripresa.
L’Osservatorio Confturismo ha reso noto che tra giugno e settembre, sono stati 20,5 milioni gli italiani in vacanza, tuttavia Federalberghi ha sottolineato che durante i primi 7 mesi dell’anno, si è registrata una diminuzione delle presenze di turisti pari al 50,7%, rispetto al 2019 (-28,4% per gli italiani e -71,0% per gli stranieri).
Tra l’altro, nel primo semestre del 2021, si è verificato un calo di turisti del 67,3%, con una conseguente perdita di oltre 115 milioni di pernottamenti rispetto al 2019.
Da quanto divulgato dai dati dell’Istat, tra gennaio e giugno 2021, il fatturato dei servizi ricettivi è calato dell’8,3% rispetto al 2020.