Sono Olimpiadi che ricorderemo quelle di Tokyo 2020, non solo per le medaglie che crescono di pari passo con i contagi, ma anche per i drammi in mondovisione. Uno per tutti, il più clamoroso, quello di Simone Biles. La stella assoluta della ginnastica artistica, cinque volte campionessa del mondo all-around, con il record assoluto 23 medaglie d’oro che si è arresa ai suoi “demoni” annunciando il ritiro dalle competizioni a squadra e quelle singolari, mettendo forse la parola fine alla sua Olimpiade.
Una confessione di fragilità che ha fatto breccia in molti, a cominciare dagli ex atleti, che conoscono bene il prezzo di essere perfetti ad ogni costo, ma soprattutto in quello dei suoi sponsor personali, che in modo compatto hanno scelto di restare al fianco dell’atleta 24enne in un momento difficile, rinunciando a cercare immediatamente un muovo cavallo vincente su cui puntare.
Primo fra tutti “Athleta”, brand del gruppo “Gap” con cui pochi mesi fa la Biles ha firmato un contratto pluriennale lasciando il vecchio sponsor “Nike”. Kyle Andrew, chief brand officer del brand, ha dichiarato che la società di abbigliamento sportivo appoggia il suo benessere, “sia dentro che fuori dall’agonismo. Essere i migliori significa anche prendersi cura di se stessi: siamo ispirati dalla sua leadership e restiamo al suo fianco ad ogni passo del suo cammino”.
Anche “Visa”, un altro sponsor della Biles, le riconosce il coraggio di aver preso “una decisione importante per tutti, non solo per lei, e di mostra quanto Simone sia in grado di ispirare dentro che fuori le competizioni”.
Lo stesso si è affrettata a dichiarare la “Core Power”, marchio di prodotti energetici per lo sport: “Ha mostrato a tutti noi che il suo coraggio e la forza vanno ben oltre il tappeto”. Al coro si è unita anche “American Airlines”, lo sponsor del team olimpionico statunitense: “Abbiamo enorme ammirazione per Simone Biles, non solo per il suo talento immenso, ma per la persona che dimostra di essere ogni giorno. Siamo orgogliosi di collaborare con lei e continuiamo a sostenerla in ogni modo possibile”.
Altrettanto orgogliose si sono dichiarate la “Nabisco”, azienda di biscotti e snack del New Jersey, e “Uber Eats”, che ha ospitato la Biles in alcuni spot diventati celebri negli Stati Uniti.
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