31 gennaio 2025

Il riciclaggio in Italia vale il 2% del Pil

È la stima di uno studio realizzato da UIF e Bankitalia e concentrato solo fra il 2028 e il 2022: un quadriennio sufficiente a valutare un valore che oscilla fra 25 e 35 miliardi di euro

Autore: Germano Longo
Forse non è un caso se “riciclaggio” fa rima con “lavaggio”: in entrambi i casi, si tratta di dare una pulita a qualcosa che arriva sporco e, dopo un paio di centrifughe e qualche scossone, torna come nuovo. Per dirla ancora meglio: denaro accumulato dagli affari di mafie di vario tipo e immagine, rimesso in circolo attraverso attività alla luce del sole, come supermercati, ristoranti, giochi online o quant’altro.

Insomma, uno dei capisaldi dell’economia sommersa, di cui la criminalità organizzata è maestra assoluta, che, secondo le stime di uno studio realizzato dall’UIF (Unità di Informazione Finanziaria) e Bankitalia, ammonta a 35 miliardi di euro, considerando solo il quadriennio 2018-2022. Più o meno quanto una finanziaria che ogni anno costa lacrime, fatica e sangue.

“Stimare il valore del riciclaggio di denaro è un’attività complessa, trattandosi di un fenomeno non direttamente osservabile e caratterizzato dall’uso di tecniche avanzate per mascherare l’origine illecita dei fondi – spiega il rapporto nei primi passaggi – e stime esistenti a livello nazionale dei capitali riciclati risultano frequentemente non paragonabili tra loro e spesso forniscono valori contrastanti. Inoltre, le evidenze empiriche disponibili sono spesso limitate a fenomeni correlati, come il traffico di droga o l’economia sommersa, e non sempre sono replicabili. Una delle stime più citate, formulata dal FMI nel 1998 e basata su opinioni di esperti e analisi non pubblicate, ha ipotizzato un valore annuale del riciclaggio a livello mondiale compreso tra il 2% e il 5% del PIL globale”.

Lo studio è stato per la prima volta in assoluto realizzato analizzando i dati “SOS” (Segnalazioni di Operazioni Sospette): “Per quanto riguarda le metodologie proposte, viene implementato un rigoroso processo di selezione per identificare le SOS rilevanti, ovvero quelle che, a seguito delle analisi finanziarie condotte dagli esperti della UIF, presentano un rischio elevato o hanno ricevuto feedback investigativi positivi da parte degli organi investigativi. Inoltre, si utilizza un algoritmo di machine learning per calcolare il valore delle transazioni finanziarie segnalato alla UIF atteso (in senso statistico) da ogni banca, in ciascuna provincia italiana”.

Un approccio inedito che ha per la prima volta sfruttato anche l’immancabile Intelligenza Artificiale, per arrivare a quantificare ancora meglio l’impatto del riciclaggio in Italia, con un valore compreso tra l’1,5 e il 2% del PIL.

“La stima può rappresentare uno strumento di ausilio alla valutazione dell'esposizione complessiva dell'intero sistema Paese al rischio di riciclaggio”, che ha valore anche a livello territoriale, dove potrebbe essere utilizzata come indicatore di rischio locale. Ma soprattutto, se utilizzata per valutare le politiche economiche su un periodo medio-lungo, potrebbe permettere la misurazione dell'impatto che modifiche normative o attività di prevenzione e contrasto possono produrre sui flussi finanziari coinvolti nel riciclaggio.

Uno dei più clamorosi casi di riciclaggio nella storia italiana è quello che, nel 2013, ha coinvolto il Monte dei Paschi di Siena: è emerso che la banca aveva occultato perdite per 4 miliardi di euro attraverso complesse operazioni finanziarie. Un altro caso significativo riguarda Unicredit, multata nel 2019 per il mancato controllo del riciclaggio di denaro. Anche se il caso più emblematico di tutti resta quello del 2003, che ha letteralmente travolto il colosso Parmalat, marchio che aveva a sua volta tentato di nascondere debiti per circa 14 miliardi di euro attraverso operazioni finanziarie fraudolente. Una truffa che ha portato l’azienda alla bancarotta, con gravi ripercussioni per l’economia, con la perdita di migliaia di posti di lavoro e un danno incalcolabile per la reputazione italiana sul piano internazionale.
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