7 settembre 2021

Imprese-sindacati: sì al green pass nei luoghi di lavoro

Nella serata di ieri, si è svolto l’incontro tra Confindustria e i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, durante il quale si sono detti entrambi favorevoli all’obbligatorietà sia del vaccino che del green pass nei luoghi di lavoro. Tuttavia, sono emerse delle controversie in merito al costo dei tamponi, da una parte gli industriali non vogliono che sia una loro spesa mentre dall’altra i sindacati non vogliono che la stessa ricada sui lavoratori.

In merito, il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, il direttore generale Francesca Mariotti e il vice presidente Maurizio Stirpe, hanno affermato quanto sia necessario percorrere una strada comune per il bene del Paese. Inoltre, hanno evidenziato di essere d’accordo all’obbligo vaccinale e a tal proposito sollecitano il governo a mettere in sicurezza i luoghi di lavoro, sia per la tutela dei lavoratori che per non ostacolare la ripresa economica, qualora non si riuscisse a trovare una soluzione comune.
Tra l’altro, i vertici di Confindustria, hanno proposto all’esecutivo di occuparsi del costo dei tamponi, nell’eventualità in cui si decidesse di rendere obbligatorio il green pass sui posti di lavoro.

Al contempo, i sindacati hanno richiesto un incontro con il governo per proporre l’introduzione di un’apposita legge che renda la vaccinazione obbligatoria e per far in modo che il costo del tamponi non gravi sui dipendenti.
Per quanto riguarda l’incontro con i vertici di Confindustria, il primo dopo mesi di silenzio, Luigi Sbarra, leader della Cisl, si dice soddisfatto. Durante il confronto è emersa la volontà comune di chiedere al Governo e al Parlamento di approvare un provvedimento legislativo sull’obbligo di vaccinazione per tutti i cittadini.

Il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ha chiarito, nuovamente, la posizione dei sindacati, affermando che quando si tratta di sicurezza sul lavoro, i costi non possono essere a carico dei lavoratori e che laddove gli stessi rifiutassero di sottoporsi al tampone non possono essere licenziati.

Al momento, in conformità con il Dl del 6 agosto, il certificato verde si ottiene o in seguito alla somministrazione almeno della prima dose del vaccino o dopo essere risultati negativi, nelle 48 ore precedenti, ad un tampone rapido o molecolare (in questo caso il certificato verde è valido solo per 48 ore) oppure dopo essere guariti dal Covid-19 (validità di 6 mesi). La stessa normativa, tra l’altro, prevede il possesso del green pass per coloro che lavorano nell’ambito scolastico, pena la sospensione dal servizio e della retribuzione, dopo cinque giorni, per coloro che ne sono sprovvisti. Il green pass, tra l’altro, è necessario anche nelle mense che garantiscono, ai dipendenti, il servizio di ristorazione in dei locali all’interno.
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