L’evoluzione tecnologica ha conseguenze inattese e, difficilmente, si torna indietro: è il caso dell’intelligenza artificiale che suscita timori legati alla sostituzione del lavoro umano. Il suo vero potenziale, però, risiede nella capacità di essere complementare a quest’ultimo contribuendo alla crescita economica. In Italia, il nuovo ddl sull’intelligenza artificiale è stato approvato dal Senato con 85 voti favorevoli, 42 no e 0 astenuti, atteso ora il passaggio alla Camera.
Dall’altro lato Meta AI, l’Intelligenza artificiale di Mark Zuckerberg si fa spazio in Italia e negli altri Paesi dell’Unione europea. Ma quali sono le tutele previste dal ddl 1146?
L’importanza del documento sull’IA, le iniziative del Governo
Dopo l’adozione dell’AI Act da parte del Parlamento europeo, lo scorso maggio il Governo ha introdotto il disegno di legge in questione per disciplinare l’utilizzo dell’Intelligenza artificiale in settori critici come:
- sanità e lavoro;
- informazione e riservatezza dei dati personali;
- sviluppo economico e professioni intellettuali;
- giustizia e sicurezza;
- tutela degli utenti e diritto d’autore (per la disciplina specifica dei testi creati con l’aiuto dell’IA).
Le macchine e i sistemi di intelligenza artificiale devono basarsi sul rispetto dei
diritti fondamentali, oltre che sui principi di trasparenza, proporzionalità, sicurezza, protezione dei dati personali, riservatezza, robustezza, accuratezza, non discriminazione e sostenibilità.
Lo sviluppo e l’applicazione dell’
intelligenza artificiale devono rispettare l’autonomia e il potere decisionale umano, questo significa che le decisioni e la responsabilità rimangono all’
uomo.
Sanità
In ambito sanitario, l’IA può essere applicata per migliorare i processi di diagnosi e cura, fornendo supporto ai professionisti, ma senza mai prendere decisioni al loro posto. Inoltre, non può determinare criteri discriminatori di accesso alle prestazioni sanitarie e deve favorire miglioramento della vita e dell’inclusione delle persone con disabilità.
Il trattamento di dati personali da parte di soggetti pubblici e privati senza scopo di lucro per ricerca e sperimentazione scientifica nel campo dell’Intelligenza artificiale per finalità terapeutiche e farmacologiche è considerato di rilevante interesse pubblico.
Lavoro e professioni intellettuali
Nel mondo del lavoro l’applicazione dei sistemi di AI deve migliorare le condizioni, tutelare l’integrità psico-fisica del lavoratore e migliorare la produttività. Garantendo, allo stesso tempo, il rispetto dei diritti fondamentali del lavoratore senza determinare trattamenti discriminatori.
Può essere un buon supporto ma, se il professionista decide di utilizzarla deve fornirne adeguata informazione ai propri clienti. Se viene utilizzata per la gestione del personale i datori di lavoro oltre a dover informare i dipendenti devono garantire loro adeguata formazione.
Pubblica amministrazione e giustizia
Nell’attività giudiziaria l’intelligenza artificiale può essere usata solo per organizzare e semplificare il lavoro o per ricercare la mole di dati giurisprudenziali e dottrinali.
Anche in questo settore la decisione spetta sempre al magistrato, così come la valutazione dei fatti e delle prove e l’adozione dei provvedimenti, inclusa la sentenza.
Nella Pubblica Amministrazione, l'intelligenza artificiale deve garantire il buon andamento e l'efficienza dell'attività amministrativa, mantenendo però centrale la responsabilità della persona che la utilizza.
Cybersicurezza nazionale
Le nuove tecnologie si fanno spazio anche nella cybersecurity garantendo la protezione di dati strategici e bloccando in tempo reale attacchi hacker. L’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ANC) promuove e sviluppa ogni iniziativa volta a valorizzare l’IA assicurando una difesa più efficace contro le minacce digitali.
Diritto d’autore, tutela delle opere generale con l’IA
Nel quadro della legge sul diritto d'autore è prevista una disciplina specifica per le opere create con l'ausilio di sistemi di IA. Con questa normativa si indentificano opere e materiali il cui utilizzo non sia espressamente riservato dai titolari dei diritti d'autore, assicurando una gestione adeguata dei diritti relativi a tutto ciò che è stato creato dalla tecnologia.
Questo vale anche per i copyright e, in generale i contenuti che vengono modificati o generati attraverso i nuovi sistemi: il suo utilizzo deve essere specificato.
A cosa bisogna prestare attenzione
I sistemi di IA che determinano un rischio inaccettabile per la sicurezza e i diritti della persona sono vietati. Tra questi rientrano quelli che sfruttano le vulnerabilità delle persone o tecniche manipolative per classificarle (social scoring) in base al loro comportamento sociale o alle loro caratteristiche personali. Così come le tecnologie che leggono le emozioni delle persone sul posto di lavoro o a scuola (solo se non usate per motivi di sicurezza).
Meta AI in Italia, come funziona
La chat intelligente è stata lanciata negli USA già nel 2023. Dopo due anni di stop per motivi legati alla privacy raggiunge anche i Paesi europei, compresa l’Italia. Entrerà in funzione in sei lingue nelle prossime settimane e potrà essere utilizzata su WhatsApp, IG e Messenger. Insomma, sarà un nuovo assistente per tutto quello che si vorrà organizzare!
© FISCAL FOCUS Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata